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Vietnam: ruolo e ambizioni nell’ASEAN

Vietnam: ruolo e ambizioni nell’ASEAN

Quale sarà il ruolo del Vietnam nell’ASEAN? Quali sono le sue prospettive di crescita?

Il diciottesimo vertice dell’Association of Southeast Asian Nations, organizzazione economica volta allo sviluppo e alla crescita economica, sociale e culturale dei suoi stati membri (Vietnam, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Myanmar, Cambogia e Laos), svoltosi a Jakarta in Indonesia dal 5 all’8 maggio 2011, ha confermato l’importante ruolo rivestito dal Vietnam in seno all’associazione.

In tale occasione, le delegazioni degli Stati membri hanno discusso in merito alle tre priorità fissate nell’agenda che riguardano il consolidamento del già significativo processo di crescita sperimentato dalla macro-area regionale. Oltre al rafforzamento dello condizioni strutturali necessarie per continuare sulla strada dello sviluppo economico e del benessere sociale, gli Stati membri hanno definito una ulteriore attuazione di misure al fine di accelerare il processo che dovrebbe portare l’ASEAN entro il 2015 a diventare una vera e propria Comunità, con misure politico-economiche più flessibili e una maggiore integrazione regionale. Ultimo punto chiave, la progettazione di una visione comune della Comunità dell’Asean dopo il 2015, considerando il suo ruolo in ambito globale e i nuovi scenari del contesto internazionale. I leader dei Paesi dell’Asean hanno quindi espresso punti di convergenza in merito al ruolo e allo status internazionale che la stessa organizzazione dovrà ricoprire nei prossimi anni.

La delegazione Vietnamita, composta dal Primo Ministro Vietnamita, Nguyen Tan Dung, e dal Vice Ministro degli Affari Esteri, Pham Binh Minh, ha esternato la propria soddisfazione sull’esito del summit, considerato da tutti i partecipanti un grande successo. Phan Binh Minh, oltre a sottolineare gli enormi progressi compiuti dall’Asean a partire dalla sua costituzione avvenuta 43 anni fa, evidenziandone il ruolo di organizzazione sempre più dinamica e sempre più aperta ed integrata nelle relazioni commerciali, politiche ed economiche nello scenario globale, ha espresso il proprio punto di vista in merito al ruolo e alle responsabilità del Vietnam nell’ambito della macroarea, anche in ottica futura.

Il Vietnam intende assumere un ruolo di primaria importanza e si configura tra i Paesi leader della Comunità, assieme all’Indonesia. Nello specifico, lo stesso Primo Ministro Dung ha precisato che per fare in modo che l’ASEAN diventi un importante player sulla scena mondiale, bisognerà far in modo che gli stessi principi che hanno contribuito alla crescita del Vietnam vengano assimilati in maniera ancora più forte dalla Comunità. Una politica estera volta ad un maggiore indipendenza e autonomia, una più stretta cooperazione che miri ad uno rapido sviluppo in grado di essere al passo con i processi di internazionalizzazione, un accentuato multilateralismo che consenta una più forte ed attiva partecipazione nel processo di integrazione internazionale rappresentano le chiavi di volta su cui fondare la propria azione economica e diplomatica. Proprio per implementare il progetto, il Vietnam si è fatto promotore, assieme ad altri Stati membri, di una road map in cui vengono fissati quelli che sono considerati i punti cardine della futura Comunità Asean. I tre pilastri riguardano la gestione della politica di sicurezza, dell’economia e degli aspetti socio-culturali: l’ASEAN, attraverso forme di coordinamento più efficaci, dovrà essere in grado di operare sia a livello nazionale che regionale, e soprattutto dovrà essere in grado di superare le divisioni e colmare il divario tra i diversi Stati membri.

Le controversie non mancano. Alle dispute territoriali tra Cambogia e Thailandia e la complessa situazione politica di Myanmar, si è aggiunta la questione dello sfruttamento del fiume Mekong che ha creato malumori e strappi diplomatici tra Vietnam, Cambogia e Thailandia da un lato, e Laos (che intende affrancarsi dal regime di dipendenza delle economie regionali più forti, Vietnam e Thailandia) e Cina (che ha da tempo messo le mani sulle risorse del Paese più povero dell’Asean) dall’altro.

Il Vietnam, in questo senso, ha dimostrato maturità politica. Nel corso del Summit, ha sottolineato l’importanza di una maggiore cooperazione con la Cina, auspicando una pronta risoluzione della controversia del fiume Mekong, e per ovviare a questi dissidi, il primo ministro Dung ha incontrato lo scorso 6 giugno il capo della Segreteria di Governo del Laos, Cheuang Sombounkhan, al fine di riuscire a superare la controversia, per conservare e promuovere le relazioni bilaterali di tradizionale amicizia che hanno da sempre contraddistinto i due Paesi. Il mondo di oggi guarda a quest’area e al Vietnam in maniera diversa.

L’attenzione rivolta da Obama nei confronti  dell’ASEAN non è certo paragonabile allo scarso interesse mostrato da George W. Bush. Anche per questo motivo, la Comunità Asean dovrà superare le divisioni regionali e creare condizioni favorevoli al mantenimento della pace, della stabilità, della sicurezza e dello sviluppo.

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