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Export di cosmetica italiana da record: in quali Paesi vendere?

Export di cosmetica italiana da record: in quali Paesi vendere?

L’Italia è nota come il Paese delle tre F: Fashion, Food e Furniture (Arredamento). Ma, da tempo, diversi settori stanno crescendo a ritmo sostenuto, trainando l’economia nazionale e venendo sempre più apprezzati all’estero. Tra questi, possiamo sicuramente annoverare il settore della cosmetica.

A ben vedere, il peso di questo comparto nell’economia nazionale è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, soprattutto nel post pandemia: il settore ha chiuso il 2022 con un fatturato di 14,2 miliardi di euro, in aumento del 7,7% rispetto al 2021 che si è chiuso a 13,2 miliardi, con un incremento del 9% rispetto al 2019, anno pre-crisi.

Non solo: a fare da traino per la ripresa nel post-covid è soprattutto l’export di cosmetica, che pesano per oltre il 42%: i dati di fine 2022 parlano di un valore dell’export italiano di 5,6 miliardi di euro (+15,8% rispetto al 2021), e che si prevede aumenterà a 6,2 miliardi (+10% sul 2022) per il 2023).

Ma quali sono i Paesi dove la cosmetica è maggiormente apprezzata? Su quali mercati le aziende italiane devono orientare l’export di cosmetica per sfruttare le migliori possibilità di business?

 

In quali paesi esportare cosmetica?

 

I numeri riportati in precedenza mostrano come la passione per il beauty, la cura della persona e l’attenzione per l’aspetto fisico siano elementi molto importanti per i consumatori esteri, i quali utilizzano sempre più prodotti italiani. Questo è particolarmente vero per tre Paesi specifici, che negli ultimi anni hanno visto una crescita importante di prodotti della cosmesi dall’Italia: Stati Uniti, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti.

 

Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono, dopo l’Europa, il principale mercato a livello globale per i prodotti di bellezza, con un fatturato complessivo di oltre 80 miliardi di euro nel 2022. Non sorprende dunque come le aziende italiane esportino per l’11,6% del valore totale del comparto della cosmesi, per un valore pari a 563 miliardi di euro.

In particolare, gli USA sono il secondo mercato di destinazione del Made in Italy, solamente dietro alla Francia. Particolarmente apprezzati i profumi, le cui esportazioni, secondo i dati Eurostat, sono praticamente raddoppiate rispetto al pre pandemia, sia in termini di valori (193 milioni di euro nel 2022 contro i 107 milioni di euro nel 2019) che di volumi (+88% nel 2022 sul 2019). In crescita anche gli olii essenziali, che nel 2022 hanno ripreso pienamente i valori pre pandemia, con l’export italiano che in termini di volumi è aumentato del 18% rispetto al 2019.

 

Corea del Sud

La Corea del Sud rappresenta un’economia piuttosto solida, essendo la decima per dimensione a livello globale e la quarta in Asia. Elemento ancora più rilevante è il fatto che questa Paese è caratterizzato da un reddito pro-capite medio-alto, paragonabile a quello italiano, che ha permesso il consolidamento di una fascia della popolazione di classe medio-alta piuttosto consistente. Inoltre, la Corea del Sud si è dimostrata relativamente resiliente all’attuale congiuntura internazionale, con una caduta del PIL che si è limitata a un -0,7% nel 2020, e una crescita che nel periodo 2021-2023 si stima attestarsi su un +2,7% medio annuo.

Come per gli Stati Uniti, anche in Corea del Sud le importazioni di prodotti cosmetici Made in Italy sono ritornate sui livelli pre pandemia, sia in valori assoluti che in termini reali. Infatti, rispetto all’anno della pandemia, il valore delle esportazioni ha raggiunto quota 55 milioni di euro (+26,3% sul 2020), mentre i volumi hanno fatto registrare un +9,5%. In questo mercato sono particolarmente apprezzati i profumi (28 milioni di euro di export nel 2022 contro i 20 milioni nel 2020) e le soluzioni per capelli, comparto quest’ultimo che nel 2022 ha raggiunto un valore di 5,6 milioni contro i 4,7 milioni del 2020.

 

Emirati Arabi Uniti

Gli Emirati Arabi rappresentano una meta molto importante per il Made in Italy, soprattutto per quanto riguarda i settori del fashion, luxury, arredamento e costruzioni. E grazie a recenti riforme per quanto riguarda gli investimenti esteri, le opportunità per le PMI italiane si sono moltiplicate, anche in altri settori, proprio come quello della cosmesi.

Tanto che il valore delle esportazioni Made in Italy di questo settore sono passate dai 143 milioni di euro del 2019 ai 235 milioni del 2022 secondo Eurostat: un considerevole aumento solamente in parte giustificato dall’inflazione, poiché i volumi, nello stesso arco di tempo, sono aumentati del 17,5%. E in questo paese sono molto apprezzati i prodotti di bellezza, come make-up, prodotti per la manicure e creme per il corpo, comparto che è cresciuto del 37,5% rispetto al pre pandemia.

 

Conclusioni

 

I numeri riportati mostrano come, per l’export di cosmetica italiano, si tratti di un momento storico particolarmente importante, che le imprese produttrici della Penisola devono assolutamente sfruttare per aumentare la propria presenza all’estero. In particolare, i Paesi su cui puntare sono Stati Uniti, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti, tre nazioni che hanno visto aumentare l’export di cosmetica Made in Italy non solo in termini di valori, ma anche in termini di valori assoluti.

 

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