The importance of Supply Chain Management in today's market
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Tra le principali sfide per l’esportatore, però, emerge certamente il processo di individuazione dei mercati con le maggiori potenzialità. How to select priority foreign markets?
L’obiettivo non è banale. I fattori da tenere in considerazione sono infatti molteplici e l’individuazione degli elementi chiave risulta fondamentale: ecco perché è necessario sviluppare un piano d’azione costituito in diverse fasi.
The decisive elements that orient the decisions of all exporting companies across the board are generally common regardless of the sector of origin. Il primo step è infatti l’analisi aziendale: quali sono i suoi punti di forza, quali sono i punti di debolezza, le sue potenzialità e, più in generale, la sua offerta di valore. In altre parole, in questa prima fase si cerca di capire in cosa l’azienda si differenzia dalla concorrenza, e il perché i potenziali acquirenti dovrebbero scegliere i suoi prodotti rispetto a quello di altri.
Il secondo step è quello della definition of some economic variables: in questo sarà possibile comprendere le potenzialità delle esportazioni di quel prodotto in uno o più mercati esteri target.
In detail, il primo indicatore per importanza è spesso rappresentato dalla crescita economica di un Paese: più è dinamica la crescita del Prodotto Interno Lordo, più è probabile che quel mercato sia, o si prepari a diventare, un interessante meta per l’export della propria azienda. È l’esempio dei Paesi dell’Area ASEAN (Vietnam, Corea del Sud, Indonesia, su tutti), oppure dell’India, Paesi ovvero che presentano un grande tasso di crescita economica.
Un secondo criterio di scelta può essere la vicinanza, intesa sia come distanza logistica che distanza culturale. Nel primo caso infatti, se si considerano Paesi molto distanti dall’Italia, bisogna tenere in conto del greater economic effort required in terms of transport, nonché le relative tempistiche. Se ad esempio un’azienda italiana esporta in Cina, dovrà considerare il costo di un trasporto marittimo e delle relative tempistiche di spedizione. Al contrario, se un’azienda italiana esporta in Francia e Germania, molto probabilmente il trasporto avviene su strada, con costi e tempi molto differenti rispetto al primo caso.
Furthermore, cultural differences in the country of destination must also be considerede: se ad esempio un’azienda impegnata nel settore food & beverage, dovrà considerare attentamente quali prodotti e quali ingredienti vende e utilizza prima di intraprendere un’azione commerciale in Medio Oriente, data la grande presenza di cittadini che non consumano maiale e ingredienti derivati.
Un altro elemento di fondamentale importanza è poi la presenza dei dazi doganali, e più in generale la legislazione del Paese di destinazione. Considering the product requirements, the required certifications and any related costs are necessary operations before making any decision on the final destination market.
Dopo aver valutato gli elementi iniziali presentati finora, è importante scremare in maniera netta le potenziali alternative. Per ridurle si può cominciare con a series of operational steps listed below.
Anche se si esporta per la prima volta, è probabile che si abbia comunque avuto a che fare con clienti di altri Paesi. Se tali esperienze sono risultate positive, anche se occasionali, perché non usarle come punto di partenza? Se poi già si opera all’estero e si punta a un’espansione, è sensato cominciare da nazioni affini – per ragioni economiche, politiche, storiche o culturali – a quelle in cui già si opera.
Oppure può succedere che in azienda ci sia un dipendente che viene da un Paese straniero o abbia lavorato all’estero: anche partire dal bagaglio di una singola persona può essere un’idea sensata. In ogni caso, è necessario provare in tutti i modi a valorizzare il patrimonio di conoscenze a disposizione.
Spesso investire sui mercati in cui già operano i concorrenti paga di più rispetto alla ricerca disperata di nuove aree. Le scelte di internazionalizzazione delle altre aziende infatti sono state nella maggior parte dei casi precedute da analisi e studi. Il grado di successo delle scelte di chi si è mosso prima può essere un valido criterio nell’individuazione dei Paesi obiettivo. Questo criterio è sicuramente il meno scientifico: non c’è nulla, infatti, che garantisca il successo altrui sia replicabile.
And then not being the first also means giving up many advantages from the outset. Ma, in compenso, seguire un solco già tracciato è spesso più sicuro che non avventurarsi dove non è mai passato alcuno. In quest’ultimo caso il rischio di fare un saltoj nel buio è concreto. Se si decide di seguire il percorso della concorrenza è bene costruirsi un’idea approfondita delle altrui strategie di internazionalizzazione, analizzando in profondità motivi di successo e/o cause di fallimento.
Un altro asso nella manica per diventare rapidamente competitivi all’estero può essere l’offerta di formazione. I partner stranieri, soprattutto sui mercati emergenti, gradiscono molto essere formati all’uso di nuove tecnologie e spesso il business all’estero (una rappresentanza commerciale, una joint-venture, un accordo produttivo, eccetera) viene “strappato” facendo balenare ai potenziali nuovi partner la possibilità di una crescita professionale attraverso la frequentazione di corsi direttamente in azienda. Niente di meglio per un piccolo imprenditore di un Paese straniero e per i suoi tecnici e operai, che frequentare in diretta l’ambiente delle piccole e medie imprese italiane e dei loro distretti produttivi.
Ci sono nazioni riunite in aree di libero scambio, unioni doganali, mercati comuni regolati da accordi regionali. Concentrarsi su gruppi di Paesi che aderiscono ad accordi del genere può diventare conveniente, soprattutto perché vuol dire garantirsi un accesso più ampio rispetto a quello di una singola nazione.
Produrre su un mercato-trampolino, collocato cioè in posizione strategica all’interno di un ampio scacchiere economico di Paesi a rapida crescita, può moltiplicare vertiginosamente il numero di potenziali clienti. Ne sono un esempio il Vietnam per l’Area ASEAN, il Cile per l’America Latina, oppure l’Area NAFTA (Canada, USA e Messico) o ancora il Mercosur (Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, paraguay e Uruguay).
Tirando le fila dell’analisi, questo approfondimento ha permesso in primo luogo all’azienda di venire a conoscenza, con l’ausilio dei dati, di come stesse distribuendo le proprie energie commerciali.
In this context, Octagona makes the Radar dell’Internazionalizzazione, a service that aims to evaluate the countries with the greatest potential for a successful internationalization process.
Il Radar è la bussola delle imprese italiane che vogliono approcciarsi ai mercati internazionali: per vendere all’estero bisogna definire DOVE andare e COME affrontare il mercato. Non è possibile dedicare tempo e risorse verso destinazioni non idonee o poco redditizie. Attraverso lo studio delle variabili che abbiamo riportato poco più sopra, il Radar fornirà infatti una chiara gerarchia dei mercati a maggior potenziale per l’impresa.
Tra le principali difficoltà che incontrano le PMI nell’affrontare la crescente globalizzazione vi è la comprensione/valutazione della propria capacità di internazionalizzare. Il RADAR DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE si configura come servizio creato per rispondere alle crescenti esigenze delle aziende italiane in tema di internazionalizzazione: tale servizio prevede la predisposizione di differenti modelli, modulabili a seconda del tipo di impresa e delle relative esigenze, al fine di valutarne le capacità per un percorso di internazionalizzazione.
Attraverso l’identificazione di punti di forza, punti di debolezza, punti di miglioramento, punti di non conformità e vantaggi competitivi dell’azienda cliente nel processo di internazionalizzazione e la costruzione di analisi mirate in termini di posizionamento sul mercato, prodotto e potenziali controparti, Octagona è in grado di fornire un quadro dettagliato volto alla selezione dei mercati esteri in cui orientare le proprie attività.
Grazie al RADAR DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE, l’azienda cliente potrà comprendere le proprie possibilità e le proprie peculiarità, in una ottica di accesso nei confronti di nuovi mercati.
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