The importance of Supply Chain Management in today's market
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L’Italia è il Paese dell’agroalimentare: non è una novità dal momento che, secondo SACE, questo settore si attesta come il primo manifatturiero in Italia, con oltre 55.000 imprese attive nel campo. Ma non solo: negli ultimi 10 anni le esportazioni di biologico Made in Italy sono letteralmente esplose (+181%), facendo diventare l’Italia il principale esportatore di alimenti Bio a livello internazionale dopo gli USA. Non solo: nel 2022 l’export di prodotti Bio Made in Italy ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro, facendo registrare una crescita del +16% considerando i 12 mesi precedenti.
But which are the Bio Made in Italy products with the highest export share? Di questi 3,4 miliardi di euro, la gran parte è rappresentata dal food, per un valore di 2,7 miliardi di euro. Ma rilevante è anche il ruolo del vino, che pesa per il 20% del restante export Bio Made in Italy, e cioè una quota ben superiore di quanto avviene con l’export agroalimentare in generale, dove l’incidenza del vino è di solo il 13%. In numerical terms we are talking about 626 million euros of Made in Italy organic wine sold on international markets, registering a +18% compared to 2021.
Già nell’articolo dedicato all’export of Made in Italy pasta to the USA parlavamo di come per il settore alimentare italiano il futuro abbia in serbo grandi opportunità di business. E anche nel caso del food Bio, si prospetta una grande crescita nei prossimi anni: il 30% dei consumatori europei si dice interessato all’acquisto di un prodotto alimentare italiano a marchio Bio, a share that rises to 46% with regard to wine.
Gli indecisi sarebbero attratti, oltre che da promozioni e prezzi bassi, anche da brand famosi, da informazioni sul basso impatto ambientale e dalla presenza di confezioni eco-sostenibili. Più della metà degli attuali non user vino, infatti, non ha ancora mai provato il bio italiano perché non lo trova in assortimento mentre in 1 caso su 5 non ne conosce ancora le caratteristiche distintive. Le stesse motivazioni del mancato acquisto riguardano anche i prodotti alimentari: il 26% di chi non consuma food bio Made in Italy dichiara di non conoscerne le caratteristiche distintive e, in 1 caso su 10, non li trova nei punti vendita abituali.
Nelle ultime settimane abbiamo riportato come l’export sia an essential driving factor for Italian companies that want superare le criticità del mercato domestico. Octagona ha presentato numerosi approfondimenti sulle opportunità di business all’estero per le imprese italiane, parlando ad esempio dell’export to UAE or of how to export to Germany e cavalcare il nuovo momento d’oro dell’export Made in Italy sul mercato tedesco.
Dall’indagine condotta tra luglio e agosto 2022 da Nomisma per ICE Agenzia e FederBio su un sample of 290 Italian food and wine companies, è emerso come le the main destinations in Europe for organic Italian food are Germany (indicated as a whole by the 63% of the companies) and to follow France (46%) e Benelux (34%). For the wine a guidare è ancora il german market (67%), closely followed by the Scandinavian countries (61%) – dove, da sempre, l’apprezzamento del vino bio è molto alto – e dal Benelux (59%). Outside the community borders they are the masters Swiss, United States and United Kingdom for both food and wine.
I dati confermano dunque un forte interesse per il bio in Scandinavia: quasi 9 famiglie su 10 hanno consumato un prodotto alimentare a marchio biologico nel corso del 2022. Tra gli altri fattori che fanno della Scandinavia un mercato ad alto potenziale ci sono la percentuale di consumatori abituali (oltre il 40% dei consumatori scandinavi acquista Bio in ogni spesa) e l’importanza del marchio Bio, tanto che 1 consumatore 5 dichiara di porlo al primo posto nella scelta in fase di acquisto di prodotti alimentari.
E come è posizionata l’Italia nei confronti dell’Europa Scandinava? Nell’immaginario dei consumatori danesi, l’Italia si posiziona al primo posto tra i Paesi che producono i prodotti Bio di maggiore qualità: a pensarla così è il 38% dei consumatori, therefore almost 4 out of 10.
Nel caso della Svezia, il nostro Paese si contende la leadership con la Danimarca: in tal caso la quota di user che indica l’Italia quando pensa ai prodotti bio di maggiore qualità è pari al 37%. A ulteriore conferma dell’ottima reputazione del bio italiano, per ben 6 consumatori scandinavi su 10 i prodotti alimentari bio Made in Italy hanno una qualità superiore rispetto ai prodotti di altri Paesi mentre per 7 consumatori 10 il bio italiano ha un percepito maggiore anche sul fronte delle garanzie di tracciabilità e di metodi produttivi rispettosi dell’ambiente. Grazie a questa ottima percezione, i prodotti bio italiani trovano larga diffusione in Scandinavia: il 65% delle famiglie ha acquistato un prodotto alimentare Made in Italy a marchio biologico nel corso del 2022 e il 30% li ha acquistati almeno una volta a settimana.
Ma quali sono i prodotti più promettenti per l’export di Bio Made in Italy? Olio extra vergine d’oliva, formaggi, conserve di pomodoro, salumi, formaggi e vino sono i prodotti italiani a marchio bio più acquistati dai consumatori scandinavi ma anche le categorie per i quali il consumatore è più interessato al binomio bio-Made in Italy.
Thanks to this excellent perception, Italian organic products are widespread in Scandinavia, poiché si tratta di alimenti che uniscono attenzione alla sostenibilità con la qualità elevata delle produzioni agroalimentari italiane, incorporando valori culturali, sociali e ambientali riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. There qualità dei prodotti and the general interest of foreign consumers for Made in Italy they are the business card of our bio on international markets. Sono considerati elementi di successo anche l’elevata spesa media pro-capite per i prodotti bio e le garanzie associate ai prodotti agroalimentari bio.
E guardando al futuro, secondo gli analisti, l’Europa Scandinava resterà il mercato prediletto per l’agroalimentare italiano nei prossimi anni.
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