Secondo dati recentemente diffusi dall’IBEF (India Brand Equity Foundation), gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) continuano a crescere in India: nei mesi di aprile e maggio 2013 il Subcontinente ha attratto una cifra pari a 3.95 miliardi di USD rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sperimentando un incremento del 24.2%, e nel mese di luglio si è registrato un aumento del 12% su base annuale, per un ammontare complessivo di 1.65 miliardi di USD. Tale crescita si deve in particolare modo alle normative implementate dal Governo che hanno previsto la liberalizzazione di una dozzina di settori, tra cui telecomunicazioni ed energia, e hanno ridotto le restrizioni in ambito retail.
È stato calcolato che l’India è riuscita ad attirare circa il 30% di tutti gli IDE realizzati nei Paesi BRICS nel 2012: l’auspicio da parte di New Delhi è quello di aumentare la capacità di attrazione di investimenti ed arrivare, entro la fine dell’anno fiscale 2013-2014, a quota 36 miliardi di USD.
Durante l’anno fiscale 2012-2013, il valore complessivo degli IDE in India è stato di 22.42 miliardi di USD: i settori in cui si è registrato il maggior numero di investimenti sono hospitality, farmaceutico, servizi, chimico e costruzioni; i principali Paesi investitori sono stati Singapore, Isole Mauritius, Olanda e Stati Uniti.
L’India, inoltre, si configura tra le principali destinazioni a livello globale per gli investitori stranieri: secondo l’FDI Confidence Index 2013 di A.T. Kearney, basato su una ricerca che ha coinvolto più di 300 dirigenti aziendali in 28 Paesi, l’India si colloca al quinto posto al mondo nel ranking subito dopo Stati Uniti, Cina, Brasile e Canada.
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