Nel contesto attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti e incertezze globali, le strategie di internazionalizzazione delle imprese devono adattarsi a un panorama geopolitico in costante evoluzione. Per affrontare queste sfide, Octagona ha lanciato “International Talks“, un nuovo format di webinar ideato per esplorare numerosi temi legati alle sfide e le opportunità che le aziende italiane incontrano nel loro percorso di crescita sui mercati internazionali.
Per l’incontro di apertura, il tema focus è stato il contesto geopolitico che si sta delineando in questo 2025. Comprendere le dinamiche geopolitiche è fondamentale per anticipare rischi e opportunità nei mercati internazionali. Ancor più in un momento di grande incertezza come quello attuale in cui le imprese italiane, tra il timore di nuove barriere commerciali e il rallentamento economico, cercano di orientarsi al meglio per definire le prossime strategie di internazionalizzazione.
Per approfondire questi temi, Alessandro Fichera ha riunito un gruppo di esperti di spicco: Enrico Verga, esperto geopolitico e giornalista, ha partecipato alla discussione insieme a Francesca Alicata, Chief External Relations di SIMEST, Valentina Temporelli, Global OEM Sales Director di Landi Renzo SpA, And Francesco Trenti, General Manager di Dinamic Oil SpA. Insieme, hanno esplorato le direzioni verso cui le aziende dovrebbero orientarsi per individuare opportunità più solide e navigare terreni meno incerti nei prossimi mesi.
Uno dei principali temi emersi riguarda le dinamiche globali che stanno influenzando le strategie di internazionalizzazione delle imprese. Come dichiarato anche da Enrico Verga, il concetto di multipolarità ha guadagnato terreno negli ultimi anni, superando la precedente “pax americana” che dominava il panorama globale. In passato, il dollaro era universalmente accettato e le regole del commercio internazionale erano ampiamente influenzate dagli Stati Uniti, creando un ambiente prevedibile per le aziende.
Tuttavia, con l’emergere di nuove potenze come i BRICS, il mondo sta diventando sempre più multipolare: le scelte politiche degli ultimi decenni, dalle guerre in Medio Oriente alle tensioni in Ucraina, hanno contribuito a questo cambiamento. Inoltre, la Cina, attraverso investimenti strategici e la costruzione di infrastrutture globali, sta espandendo la sua influenza senza ricorrere alla forza militare. Questo ha portato a una nuova realtà in cui le aziende devono navigare in un contesto geopolitico complesso e in continua evoluzione, dove le vecchie certezze non sono più valide.
In un contesto globale segnato da instabilità e trasformazioni accelerate, le imprese italiane si trovano ad affrontare scelte strategiche complesse spesso in assenza di informazioni complete. In questo scenario, SIMEST – società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti – svolge un ruolo cruciale nel sostenere i percorsi di internazionalizzazione, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese.
Come sottolineato da Francesca Alicata, rappresentante di SIMEST, il supporto offerto si concretizza attraverso strumenti finanziari agevolati che mirano a rafforzare la competitività e la resilienza delle aziende italiane sui mercati esteri. Tra questi, spiccano i finanziamenti a tasso agevolato dello 0,4%, che rappresentano un’opportunità concreta per le PMI di svilupparsi e consolidarsi anche in un contesto geopolitico frammentato e altamente competitivo.
Un caso di azienda italiana che ha affrontato con successo le numerose sfide dell’espanzione internazionale è Landi Renzo il Gruppo specializzato nella progettazione e produzione di sistemi di alimentazione a gas per autotrazione – in particolare GPL, metano e idrogeno – con un impegno costante verso la decarbonizzazione dei trasporti.
L’internazionalizzazione di Landi Renzo ha avuto inizio già negli anni Sessanta, come riporta Valentina Temporelli, grazie a una visione strategica orientata alla diversificazione geografica e alla valorizzazione delle competenze locali. L’azienda ha consolidato la propria presenza in mercati chiave come l’Europa, India, la Cina e il Sud America, attraverso l’apertura di filiali e la costituzione di joint venture con partner industriali locali. In particolare, l’ingresso nei mercati asiatici è stato guidato dalla necessità di rispondere alle normative ambientali emergenti e alla crescente domanda di soluzioni a basso impatto ambientale. La presenza diretta nei territori esteri ha rappresentato certamente un fattore determinante per interpretare in maniera corretta le dinamiche di mercato, costruire relazioni di fiducia con stakeholder locali e accelerare i processi decisionali. A ciò si affianca un investimento strutturale in ricerca e sviluppo, con oltre 100 risorse dedicate all’innovazione tecnologica e alla sperimentazione di nuove soluzioni, inclusi progetti legati all’idrogeno e alla transizione energetica.
La combinazione di una governance lungimirante, una profonda conoscenza dei mercati internazionali e un orientamento all’innovazione rende Landi Renzo un modello virtuoso di internazionalizzazione sostenibile, capace di affrontare con solidità e flessibilità le sfide di un contesto globale in continua evoluzione.
Un altro esempio di internazionalizzazione aziendale che ha prodotto risultati notevoli è il caso di Dinamic Oil, azienda nata in provincia di Modena, oggi affermatasi come player globale nel settore dei riduttori epicicloidali e degli argani per applicazioni industriali e mobili. Con oltre cinquant’anni di storia, l’azienda ha costruito il proprio vantaggio competitivo puntando su innovazione tecnologica, qualità del prodotto e capacità di personalizzazione del servizio, elementi che hanno favorito una solida crescita sui mercati esteri.
Nel corso degli anni, Dinamic Oil ha strutturato una presenza internazionale articolata, con sette filiali, tra cui due sedi strategiche in India and China, che le hanno permesso di avvicinarsi alla clientela locale, migliorare i tempi di risposta e offrire soluzioni su misura. In particolare, come afferma Francesco Trenti, l’India rappresenta oggi un hub produttivo di rilievo, non solo per il mercato domestico ma anche come base per servire aree ad alta domanda come la Cina e le Americhe.
Anche in questo caso l’accento va posto sulla capacità dell’azienda di adattarsi a scenari complessi, come dimostrato dalla rimodulazione della strategia in Cina – attiva dal 2004 – dove la crescente concorrenza locale e le difficoltà legate alla pandemia hanno reso necessario un ripensamento dell’approccio commerciale. Al contrario, l’investimento effettuato in India durante il periodo del COVID-19 si è rivelato particolarmente lungimirante: ha consentito all’azienda di intercettare nuove opportunità di mercato in un contesto dinamico e in rapida espansione.
In conclusione, la flessibilità strategica, la visione internazionale e un investimento continuo nella prossimità ai mercati siano elementi fondamentali per cogliere le opportunità offerte da un contesto globale incerto ma ricco di potenziale. L’esperienza di Dinamic Oil dimostra come una PMI italiana possa affermarsi all’estero con successo, coniugando radicamento territoriale e apertura al cambiamento.
Dunque, un concetto ampiamente confermato dalle testimonianze dirette è che gli elementi chiave per la crescita internazionale sono due: il tempo e la capacità di ottimizzare le informazioni per prendere decisioni rapide e informate. In un contesto globale fluido e complesso, è essenziale che le aziende sappiano interpretare le situazioni specifiche e individuare i mercati più promettenti per il loro settore.
Ma quindi, di fronte a queste considerazioni e allo scenario geopolitico che si sta manifestando, dove dovrebbero le PMI italiane concentrare i loro sforzi nei prossimi mesi?
I mercati chiave nel commercio globale sono il Medio Oriente, con l’Saudi Arabia e l’Iran, che si distingue per i suoi investimenti in modernizzazione e logistica. Ma anche l’India, con la sua politica nazionalista e i rapporti sia con l’Occidente che con i BRICS, offre opportunità uniche. L’Indonesia, uno dei paesi più popolosi al di fuori di Cina e India, sta evolvendo da fornitore di materie prime a produttore di semilavorati, grazie anche agli investimenti cinesi. Questi mercati, con una domanda interna in crescita e una stabilità relativa, rappresentano opportunità significative per le aziende italiane, specialmente quelle specializzate nella processazione e nella creazione di macchinari. In un mondo in cui le dinamiche geopolitiche sono in continua evoluzione, le aziende italiane possono sfruttare la loro storica capacità di innovazione e adattamento per prosperare in questi mercati emergenti.
Abbiamo le conferme: per Dinamic Oil l’industria del palmoil in Indonesia rappresenta un’opportunità significativa, ma l’interesse si orienta anche al Sud America e ai mercati BRICS, che stanno cercando di affermare la loro egemonia economica e finanziaria; per Landi Renzo, invece, l’Africa e i paesi centro-asiatici sono i mercati emergenti di interesse e per conquistarli non bisogna dimenticare l’importanza della presenza locale e della vicinanza al cliente per comprendere le specifiche esigenze di ogni mercato.
Infine, inevitabile una valutazione sul ruolo degli Stati Uniti nel contesto geopolitico attuale. Nonostante il grande debito, gli USA mantengono una forte proiezione militare e l’importanza del dollaro nelle transazioni globali. Tuttavia, l’importanza del dollaro potrebbe diminuire, influenzando la capacità degli Stati Uniti di gestire il debito. Gli Stati Uniti dovrebbero inoltre iniziare ad accettare un ruolo più multipolare, condividendo la leadership globale con potenze emergenti come Cina e Russia, il che richiede una nuova visione politica ed economica.
Il consolidamento della Cina come potenza tecnologica e industriale globale sta progressivamente ridisegnando gli equilibri geopolitici ed economici, mettendo in discussione la storica leadership statunitense in settori strategici quali i semiconduttori e l’esplorazione spaziale. In questo contesto, risulta fondamentale per le imprese elaborare strategie di internazionalizzazione consapevoli delle trasformazioni in atto e capaci di adattarsi a un contesto mondiale sempre più frammentato e competitivo.
In parallelo, emerge con chiarezza la necessità per l’Europa – e per l’Italia in particolare – di definire una politica estera commerciale autonoma, in grado di cogliere le opportunità derivanti da un ordine internazionale multipolare. Le aziende sono pertanto chiamate a ripensare i propri modelli di crescita sui mercati esteri, adottando approcci più flessibili, resilienti e coerenti con l’evoluzione dello scenario globale.
Il talk, disponibile integralmente a this link, ha fornito l’opportunità di introdurre concetti fondamentali per le imprese nel contesto geopolitico attuale. Questo evento segna l’inizio di una serie di incontri dedicati ai temi cruciali per le aziende che aspirano a espandere le loro vendite all’estero.
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