Nel campo dell’internazionalizzazione, il settore della meccanica si conferma come uno dei pilastri fondamentali per molte imprese italiane.
Nonostante un generale indebolimento dei mercati e della produzione, l’industria meccanica italiana, che rappresenta il 60% del fatturato totale, ha mantenuto sostanzialmente stabili le sue esportazioni nel 2023. Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria, l’export ha registrato una leggera flessione dello 0,2% nel 2023, influenzata dal crollo del settore edilizio dovuto alla fine delle agevolazioni fiscali. Tuttavia, altri comparti della meccanica hanno mostrato una tendenza positiva nelle esportazioni.
Il settore delle macchine e impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera ha visto un aumento dello 0,4%, raggiungendo i 9.834 milioni di euro. Il comparto della logistica e movimentazione delle merci ha registrato una crescita dell’1,1%, con 2.698 milioni di euro esportati. Altri settori con risultati positivi includono tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari (+1,4%), tecnologie e prodotti per l’industria (+1,1%) e macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente (+2,1%), rispettivamente con 3.576, 2.780 e 937 milioni di euro.
Alla luce di questi dati, quali sono le prospettive per l’export della meccanica? E quali sono le certificazioni più utilizzate nel settore?
Per esportare nel settore della meccanica, è importante ottenere determinate certificazioni che attestano la qualità della produzione, il rispetto ambientale e la sicurezza sul lavoro. Queste certificazioni non solo garantiscono la conformità alle normative internazionali, ma migliorano anche la reputazione dell’azienda sul mercato globale. Ecco alcune delle certificazioni più utilizzate per l’export nel settore meccanico all’interno dell’Unione Europea.
Il marchio CE è necessario per dimostrare che il prodotto soddisfi tutte le direttive europee in vigore, consentendo la libera circolazione nel mercato europeo. Il processo include l’identificazione delle direttive pertinenti, la valutazione della conformità, la documentazione tecnica e la dichiarazione di conformità UE. Una volta completati questi passaggi, il prodotto può essere marcato con il logo CE.
Questa certificazione dimostra un controllo stretto sulle attività aziendali e un monitoraggio continuo dei processi interni, incentivando elevati standard di qualità. Per le imprese del settore metalmeccanico, ISO 9001 non solo garantisce l’efficienza operativa ma contribuisce anche a ridurre i costi. Inoltre, migliora significativamente i rapporti con i clienti in un percorso di internazionalizzazione, aumentando la fiducia e la soddisfazione grazie a prodotti e servizi di alta qualità.
Questa certificazione specifica gli standard internazionali per garantire la protezione dei lavoratori, aiutando le aziende a valutare i rischi sul posto di lavoro. Applicando l’ISO 45001, le imprese possono migliorare le loro prestazioni in termini di salute e sicurezza, riducendo gli incidenti e ottenendo condizioni di lavoro più sicure.
Un’altra certificazione importante per le aziende che esportano prodotti meccanici nell’UE è quella relativa alla gestione ambientale. Questa certificazione, spesso richiesta dalle aziende impegnate a ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, si focalizza sulla gestione sostenibile e responsabile delle risorse ambientali.
Questa certificazione è cruciale per le aziende che producono componenti, assemblaggi e forniture per l’industria automobilistica.
Sostenuta dai produttori di automobili e dalle associazioni di settore attraverso l’International Automotive Task Force, essa ha l’obiettivo di assicurare prodotti di alta qualità e di ridurre gli sprechi lungo la catena di approvvigionamento.
Per esportare macchinari meccanici al di fuori dell’UE, è essenziale ottenere ulteriori certificazioni, che variano a seconda del mercato di destinazione. In Canada, è necessaria la certificazione CSA. Nei paesi dell’Unione Economica Eurasiatica, è richiesta la certificazione EAC. In Giappone, i prodotti devono rispettare gli standard JIS. Ottenere queste certificazioni non solo assicura la conformità alle normative locali, ma migliora anche la reputazione aziendale e facilita l’accesso ai mercati internazionali.
Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati per i macchinari utensili italiani, con un incremento del 22,1% nelle esportazioni dopo la crisi sanitaria. Tuttavia, esportare macchinari negli USA richiede attenzione e può avvenire in due modi:
Queste regole si applicano a macchinari sia nuovi che usati. Per i macchinari più datati, è suggerito effettuare una manutenzione preventiva o valutare la sostituzione con macchinari usati certificati.
Gli enti NRTL, accreditati dall’OSHA (Occupational Safety & Health Administration), sono organizzazioni private che eseguono test di sicurezza e certificazioni indipendenti. Questi laboratori verificano la conformità dei prodotti agli standard di sicurezza. Quando vengono superati i test, l’NRTL rilascia un certificato e autorizza l’applicazione del proprio marchio di certificazione sul macchinario da esportare. Inoltre, effettuano ispezioni periodiche per assicurare la continua conformità del prodotto. Tra le certificazioni più utilizzate ci sono UL, ASME, IEEE, ISA, NEMA e NFPA.
Ogni NRTL è specializzato in specifiche categorie di prodotti. È quindi fondamentale interagire con gli uffici statunitensi per identificare l’ente corretto e ricevere assistenza per rispettare le norme che possono modificarsi da stato a stato.
Sebbene il marchio CE non sia riconosciuto negli USA, è possibile esportare un macchinario senza certificazione UL, a condizione che l’acquirente garantisca la massima sicurezza per gli operatori. Le leggi statunitensi sono molto severe, e i macchinari devono seguire sia le norme federali che quelle locali.
In un processo di internazionalizzazione verso gli USA che coinvolge i macchinari, è fondamentale quindiverificare le normative dello stato e della provincia di destinazione, poiché possono vigere dei regolamenti locali che sono diversi dagli standard federali e potrebbero richiedere ulteriori certificazioni.
L’Italia si distingue nei mercati internazionali grazie alla sofisticazione delle sue esportazioni di beni strumentali. Le aziende italiane sono particolarmente apprezzate per la precisione, l’implementazione delle ultime tecnologie e la capacità di offrire soluzioni su misura.
Le opportunità per l’internazionalizzazione del settore meccanico rimangono allettanti grazie a questa reputazione. Tuttavia, sarà necessario mantenersi al passo con i competitor internazionali, soprattutto nella personalizzazione e nell’assistenza post-vendita.
Inoltre, l’Italia deve sfruttare al meglio i fondi del PNRR per crescere ulteriormente in ambito digitale e incentivare l’innovazione. Le imprese devono dimostrare la sostenibilità dei loro processi produttivi, migliorare l’efficienza e promuovere la circolarità e il riutilizzo dei macchinari industriali.
Operare sui mercati internazionali richiede quindi un aggiornamento continuo e innovazione. Octagona supporta questo processo, fornendo strategie mirate di internazionalizzazione per le imprese italiane che esportano nel settore meccanico. Contattaci per ulteriori informazioni.
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