Il nuovo piano strategico SIMEST mette sul tavolo 28 miliardi di investimenti entro il 2027, con un focus concreto su PMI e filiere: più strumenti, più mercati, più velocità di esecuzione. Per molte imprese italiane è l’occasione per passare dalla strategia ai risultati, con un perimetro che si apre anche alle aziende di filiera non ancora esportatrici.
Filiere al centro: gli accordi con i capofiliera non sono solo “vetrine”, ma programmi di filiera con onboarding guidato delle PMI, mappatura dei fabbisogni export e instradamento verso strumenti finanziari e assicurativi coerenti con i piani di crescita. Negli ultimi mesi sono stati sottoscritti 8 accordi a beneficio di 2.000 imprese (oltre 70% PMI), con percorsi che includono accompagnamento ai mercati prioritari e supporto operativo alla messa a terra dei progetti.
Nuovi strumenti di equity: oltre ai finanziamenti agevolati, è previsto l’ingresso di minoranza nel capitale per sostenere la crescita estera delle PMI (orizzonte di investimento circa 8 anni), con meccanismi di governance leggera e obiettivi industriali chiari (sviluppo commerciale, insediamenti, M&A). Per i progetti infrastrutturali all’estero sono possibili impegni fino a 25 anni, condizionati al coinvolgimento di ampie filiere italiane lungo l’intera catena di fornitura.
Mercati prioritari: il focus geografico include Africa (in coerenza con il Piano Mattei), America Latina, Paesi del Golfo e India, dove domanda interna, investimenti pubblici e privatizzazioni aprono spazi a tecnologie e servizi italiani. È allo studio un pacchetto USA operativo da inizio 2026 per rafforzare export e investimenti nel primo mercato mondiale con strumenti dedicati.
Più competitività: per colmare i gap rispetto ai competitor internazionali, sono previste dilazioni di pagamento più lunghe ai buyer esteri, un iter di valutazione più snello e tempi ridotti tra delibera e erogazione, grazie anche alla standardizzazione dei processi e alla maggiore integrazione con l’ecosistema CDP.
Presenza e prossimità: oltre al rafforzamento della rete estera (aperto New Delhi; in apertura Riyadh e New York per presidiare India, GCC e USA), nascono hub di competenze nel Mezzogiorno – in collaborazione con università e associazioni – per avvicinare strumenti e know-how alle imprese e favorire trasferimento di conoscenze e accesso ai mercati.
La combinazione tra finanza agevolata, equity a supporto della crescita estera e priorità geografiche rende il triennio la finestra ideale per scalare la presenza internazionale con rischi e tempi sotto controllo. Se operi in filiera, o la guidi, oggi hai strumenti pensati su misura per trasformare i piani in pipeline commerciale.
Con il nostro team in Europa, USA e India affianchiamo le imprese su ammissibilità e scelta di strumenti, go-to-market, partner & supply chain, compliance (es. BIS per l’India), set-up e execution locale. Lavoriamo al fianco dei capofiliera per massimizzare l’effetto leva lungo tutta la catena.
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