Quali sono le mansioni di un Temporary Export Manager (TEM)? In che modo può supportare le imprese italiane nella loro crescita internazionale?
Questa figura è spesso citata quando si parla di export oppure di internazionalizzazione delle aziende, eppure per molte di queste ancora non è chiaro quali funzioni svolga di preciso un Temporary Export Manager. Ancora di più, non è chiaro il perché un TEM possa rivestire un’importanza cruciale per tutte quelle imprese che vogliono espandere il proprio business all’estero.
In questo articolo chiariremo quali siano i compiti di questa posizione, in modo da farti comprendere se sia necessaria anche per il tuo business, in caso tu voglia ottimizzare le tue attività commerciali.
Partiamo da un concetto fondamentale: questo ruolo professionale si occupa di tutto ciò che riguarda il mercato estero di una azienda. Con il termine “tutto”, ci riferiamo a quella serie di processi che, a partire dalla formulazione di strategie ad hoc, vanno poi a coprire le azioni necessarie ad affermare la presenza dell’azienda in ambito internazionale.
Un Export Manager deve essere in grado inoltre di elaborare progetti che prevedano non solo il mantenimento dei risultati ottenuti, ma anche l’obiettivo di generare profitti sempre più alti. Di fatto, tale figura diventa cruciale per pianificare tutti i processi di crescita aziendale che interessano l’estero, e per questo generalmente lavora a stretto contatto con i vertici dell’impresa. Nello specifico, le sue attività possono essere riassunte come segue.
Ovvero individuare i paesi su cui si desidera puntare per la vendita dei propri prodotti. In questo modo viene valutata la potenziale richiesta dei prodotti che si vuole vendere da parte di uno specifico mercato. Tale ricerca include anche tutte le informazioni riguardanti eventuali oneri, come quelli fiscali e doganali. Questa analisi preliminare è realizzata tenendo conto del target di clienti dell’azienda, e tenendo presente il panorama geopolitico in cui dovranno configurarsi tutte le azioni di export. Inoltre, deve essere effettuata una valutazione del rischio, in modo da poter adottare tutti quegli accorgimenti in grado di minimizzarlo al massimo.
Ciò significa formalizzare, all’interno del piano economico dell’azienda, le attività da intraprendere per internazionalizzare l’impresa, per la prima volta o per affrontare nuovi mercati. Tale elaborazione prevede la definizione degli obiettivi e della tempistica per la loro realizzazione, così come la scelta delle figure da coinvolgere e le loro mansioni, e il budget da destinare al progetto. La strategia impostata dal Temporary Export Manager deve includere anche le modalità di azione per contrastare i competitor, e la realizzazione di un piano di marketing ad ampio raggio, che riguardi anche l’ottimizzazione della presenza digitale, come quella derivante dai canali social. Un altro aspetto che sarà affrontato è quello legato al sito web del brand, che dovrà essere particolarmente curato, anche dopo il lancio dei prodotti. La piattaforma online dell’azienda è infatti fondamentale per generare nuovi contatti e nuove conversioni, e anche per trasmettere a tutti i clienti una maggior fiducia;
Per individuare le migliori tecniche in grado di promuovere il commercio all’estero di uno o più prodotti. Ogni metodologia di vendita deve essere studiata con attenzione, e attuata sempre tenendo a mente i risultati dell’analisi preliminare e della strategia di export. In particolare, dovrà essere garantita una tempistica di vendita in grado di stare al passo con la tempistica di acquisto. Soprattutto per il mercato estero, è fondamentale che i clienti ricevano la merce che hanno comprato in tempi il più possibile rapidi e precisi;
Per avere un pieno controllo sugli andamenti di acquisto dei prodotti, sui feedback post-acquisto, sulla logistica a partire dall’acquisizione della merce fino alla sua spedizione. Il Temporary Export Manager si potrà occupare anche della acquisizione di determinate certificazioni valide per i mercati esteri di riferimento, e di eventuali contratti commerciali con imprese del territorio (e anche distributori e agenti) per facilitare i processi di vendita.
Poiché il ruolo di Export Manager sta diventando sempre più cruciale, sono numerosi i bandi e le azioni governative per aiutare le imprese nella sua acquisizione. Per regolamentare al meglio tale figura e le sue competenze, è stata anche attuata una norma specifica, la Norma UNI 11823:2021.
Grazie a tale documento è possibile ricavare le specifiche responsabilità che possono sostenere i professionisti che si occupano di internalizzazione, definendo in modo preciso le loro mansioni.
Se vuoi espandere il tuo business nel mercato estero, qualsiasi sia il settore in cui operi, è pressoché scontato il ricorso a un Temporary Export Manager. Come abbiamo visto, questa figura supporta la tua impresa nell’impostare una strategia di internalizzazione e a metterla in pratica, monitorando ogni fase di questo processo.
Tutto ciò, a partire dall’analisi e individuazione di mercati più profittevoli, fino alla commercializzazione effettiva nei paesi esteri, grazie alla predisposizione di una efficace rete di distribuzione.
Vuoi trasformare la tua azienda da locale a internazionale? Assumere un Temporary Export Manager ti permetterà di minimizzare i rischi e di approcciarti a un nuovo modo di fare business, più attuale e strategico.
Noi di Octagona abbiamo nel nostro team figure di Temporary Export Manager, che si rivolgono a tutte quelle realtà imprenditoriali intenzionate a incrementare il proprio business, attraverso l’espansione sui mercati esteri.
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Dai anche un’occhiata alle aziende che abbiamo aiutato ad internazionalizzarsi: anche tu potresti figurare tra queste, per la tua e la nostra piena soddisfazione.
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