Vendere negli Emirati Arabi Uniti (EAU) offre alle imprese italiane una prospettiva interessante per espandere il proprio business in una delle aree più dinamiche e in crescita a livello globale.
Negli ultimi anni, il rapido riavvio delle attività economiche post-lockdown ha stimolato la domanda interna, rafforzando il ruolo degli EAU come hub distributivo strategico. Grazie alla rapidità della ripresa rispetto ai Paesi con restrizioni più prolungate, gli EAU si sono consolidati come punto di snodo cruciale per i mercati del Medio Oriente, dell’Africa orientale e dell’Asia meridionale. Questo è reso possibile da infrastrutture all’avanguardia e dalla presenza di 53 Free Trade Zone, che offrono significative agevolazioni fiscali e doganali per le imprese estere.
La strategia di diversificazione economica degli EAU mira a ridurre la dipendenza dal settore petrolifero, sviluppando un ecosistema imprenditoriale innovativo e competitivo. Iniziative come “Operation 300 Bn” e “Projects of the 50” puntano a potenziare il settore industriale, attrarre talenti internazionali e supportare le start-up, favorendo una crescita sostenibile. Gli investitori stranieri beneficiano inoltre di normative favorevoli, mentre le opportunità di esportazione si estendono a settori avanzati come l’energia sostenibile, l’intelligenza artificiale e l’Industria 4.0, spesso sostenuti da investimenti diretti nei progetti locali

Le relazioni commerciali tra Italia ed Emirati Arabi Uniti mostrano dinamiche particolarmente positive nel 2025. Durante il primo trimestre dell’anno, le vendite italiane verso questo mercato hanno registrato un incremento significativo del 49%, distinguendosi in un contesto internazionale caratterizzato da una contrazione generale degli scambi commerciali dello 0,8%.
Questa performance eccezionale deriva da un portafoglio diversificato di settori che va oltre i tradizionali comparti del lusso. Mentre gioielleria e orologeria mantengono la loro posizione di forza, emerge una crescita significativa in ambiti tecnologicamente avanzati quali meccanica di precisione, tecnologie per le energie rinnovabili, soluzioni per il trattamento delle acque e attrezzature specializzate per il settore petrolifero e del gas naturale.
Il mercato emiratino presenta caratteristiche strutturali favorevoli per i prodotti italiani, mostrando un deficit commerciale significativo nel segmento dei beni di consumo. In questo scenario, l’Italia si posiziona come terzo fornitore principale dopo Cina e India, beneficiando di asset distintivi quali eccellenza qualitativa, affidabilità produttiva e forte riconoscibilità del marchio nazionale.
Le prospettive future suggeriscono potenzialità di ulteriore espansione attraverso due direttrici strategiche: l’identificazione e lo sviluppo di segmenti di mercato specializzati ancora inesplorati, e il rafforzamento della presenza nei settori dove l’offerta italiana ha già conquistato posizioni consolidate.
La meccanica e le tecnologie industriali italiane costituiscono circa il 40% delle esportazioni italiane verso gli Emirati Arabi Uniti (EAU), concentrandosi principalmente nei settori oil & gas, trattamento delle acque ed energie rinnovabili. L’impegno del Governo emiratino a sviluppare un solido tessuto industriale locale offre nuove opportunità di mercato, sia nei settori manifatturieri tradizionali, sia in quelli legati all’Industria 4.0, come greentech, intelligenza artificiale, robotica e blockchain. Questi ambiti stanno contribuendo a modernizzare il mercato del lavoro emiratino, riducendo l’occupazione in settori a bassa intensità tecnologica e stimolando la domanda di macchinari innovativi.
Gli EAU, che importano l’87% del loro fabbisogno alimentare, considerano la sicurezza alimentare una priorità strategica. La National Food Security Strategy 2051 e iniziative come l’AgTech Accelerator Program e la Food Valley Platform mirano a promuovere tecnologie agricole innovative e sostenibili, anche in ambienti difficili. L’industria alimentare locale, con oltre 560 aziende, è la terza per importanza nel Paese, producendo 6 milioni di tonnellate di cibo all’anno. Il mercato alimentare emiratino è dominato da grandi catene di supermercati e piattaforme di e-commerce, mentre i consumi riflettono il crescente interesse per prodotti naturali, bio e “free from,” favorendo l’esportazione di prodotti italiani di qualità.
La gioielleria è un pilastro dell’economia emiratina, rappresentando il 30% delle esportazioni non petrolifere. Con il lancio dell’“UAE Good Delivery Standard,” il Governo punta a rafforzare la trasparenza nella filiera dell’oro e delle pietre preziose, consolidando il ruolo di Dubai come hub globale della lavorazione e commercio di gioielli. Mentre le generazioni più mature acquistano oro come investimento, i giovani sono attratti dal design e dai brand, aprendo spazi di mercato per gioielli di alta gamma, inclusi quelli italiani.
Il settore farmaceutico degli EAU è in forte espansione, grazie alla crescita demografica e alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di farmaci. Con un valore di importazioni pari a 6,57 miliardi di dollari nel 2021, il mercato beneficia di Free Trade Zone come Dubai Healthcare City e Dubai Science Park. L’industria medica è sostenuta dall’aumento della spesa sanitaria privata e dalla diffusione del turismo medicale, dove Dubai eccelle a livello globale. Tra le prospettive future spiccano la telemedicina e la teleradiologia, strumenti in rapida crescita grazie all’invecchiamento della popolazione e alla domanda di cure personalizzate.

Dal 1° giugno 2021, con l’entrata in vigore del Federal Decree Law 26/2020 , è stata introdotta una modifica significativa alla legislazione federale che regola le imprese private negli Emirati Arabi Uniti (Federal Law 2/2015, “Law on Commercial Companies”), che consente a persone fisiche e giuridiche straniere di detenere interamente il capitale delle società costituite nel Paese, che operino al di fuori da ri strategici come telecomunicazioni, finanza, stampa della valuta.
Per incentivare inoltre l’attrazione e la permanenza di talenti qualificati dall’estero, a settembre 2021 è stata avviata una riforma del sistema di visti, che include l’introduzione del Green Visa, pensato per professionisti, investitori, imprenditori e studenti di alto livello, con la possibilità di sponsorizzarsi autonomamente senza l’intermediazione di un datore di lavoro locale. In tale ottica è stato costituito anche il Freelancers Visa, destinato a lavoratori autonomi in ambiti innovativi come intelligenza artificiale, blockchain e fintech, e sono stati estesi i permessi di viaggio d’affari da tre a sei mesi, accompagnati da modifiche significative al Golden Visa, riservato a investitori e figure di alto profilo.
Gli Emirati Arabi Uniti, pur mantenendo il controllo legislativo su alcuni settori chiave come difesa, affari esteri, educazione e salute, concedono agli Emirati singoli il potere di legiferare in ambito fiscale e in altri settori pubblici. Il sistema fiscale è vantaggioso per chi desidera vendere negli Emirati, in quanto non esiste un’imposta sui redditi delle persone fisiche e le aziende non sono obbligate a presentare dichiarazioni dei redditi societari, tranne che per le entità coinvolte nell’estrazione di risorse naturali o nelle attività bancarie. Inoltre, non vi è imposta sul reddito delle società per la maggior parte delle imprese, e alcune zone di libero scambio offrono esenzioni fiscali a lungo termine. Dal 2018, è stata introdotta l’IVA al 5%, ma alcune categorie di beni e servizi sono esenti o applicano un’aliquota dello 0%, come nel caso delle esportazioni e dei servizi sanitari e educativi. Per le aziende che desiderano vendere negli Emirati, è fondamentale comprendere le regole IVA e registrarsi quando le vendite superano una certa soglia. Gli obblighi IVA sono abbastanza chiari, ma le imprese devono essere preparate a rispettare le normative per evitare sanzioni e per poter beneficiare di eventuali crediti IVA.
Per ulteriori informazioni sulle modalità e le opportunità di espansione negli Emirati Arabi Uniti, il team di Octagona, leader nelle strategie di internazionalizzazione per le imprese italiane, è a vostra disposizione
Sei interessato al nostro servizio?
Compila il form o contattaci al numero
+39 059 9770184