L’export in Giappone è storicamente considerato un’interessante opzione per l‘internazionalizzazione delle aziende italiane, e attualmente il contesto delle esportazioni sembra evolversi in modo ancora più positivo.
Il Paese, terza economia mondiale, è uno dei sistemi economici più avanzati e moderni a livello globale. Situato strategicamente nell’Asia-Pacifico, una delle regioni più dinamiche del mondo, il Paese del Sol Levante ha una tradizione di proiezione globale e mantiene un solido legame con l’Italia.
L’integrazione del Giappone nel Sud-est Asiatico e nell’Asia-Pacifico lo rende un accesso privilegiato alle economie emergenti asiatiche e una piattaforma ideale per investimenti mirati alla crescita della regione.
La stabilità politica e la coerenza nelle politiche economiche rafforzano l’immagine della nazione come un mercato dalle grandi potenzialità economiche e commerciali. Nonostante le sfide globali, il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita del PIL dello 0,9% per il 2024.
L’apertura del Giappone agli scambi internazionali, sostenuta da numerosi accordi di libero scambio, lo rendono un partner privilegiato per l’Italia. L’Accordo di Partenariato Economico tra l’Unione Europea e il Giappone, in vigore dal 2019, ha rafforzato ulteriormente la posizione italiana sul mercato giapponese, beneficiando in particolare il settore agroalimentare.
Come attesta l’Osservatorio Economico, Nel 2023, l’interscambio bilaterale ha superato i 16,7 miliardi di euro, con un significativo avanzo per l’Italia.
A gennaio 2025, l’Italia si posiziona come il 13° fornitore del Giappone, con una quota di mercato dell’1,6%. Nel 2024, l’export italiano verso il Giappone ha superato gli 8 miliardi di euro, evidenziando un saldo commerciale positivo. I settori principali includono macchinari e apparecchiature, prodotti chimici e alimentari, che costituiscono una parte significativa delle esportazioni italiane.
Rispetto a gennaio 2024, l’Italia ha guadagnato una posizione, superando la Spagna, che ne ha perse quattro, dimostrando la crescente competitività dell’Italia nel mercato giapponese.
L’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra UE e Giappone ha eliminato i dazi il 99% delle linee tariffarie dall’UE. Nel 2023, l’export dell’UE verso il Giappone ha raggiunto 74,3 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno superato i 68 miliardi (fonte: infoMercatiEsteri).
Sebbene l’Italia sia sotto la media UE nel tasso di utilizzo delle tariffe preferenziali, si posiziona al primo posto per valore di prodotti esportati grazie all’EPA.
Il Giappone, con grandi gruppi industriali come Hitachi e Mitsubishi, offre inoltre significative opportunità di partenariato per le aziende italiane, sostenendo la ripresa economica e promuovendo l’internazionalizzazione.
L’export in Giappone abbraccia diverse categorie strategiche del Made in Italy, ciascuna con specifiche opportunità di espansione. Ecco una panoramica dei principali settori:
Con esportazioni che superano 1 miliardo di euro, l’Italia si posiziona come il terzo fornitore agroalimentare dell’UE al Giappone, evidenziando il riconoscimento della sua qualità produttiva.
L’Accordo di Partenariato Economico (EPA) ha ulteriormente amplificato il successo della gastronomia italiana, con un impatto significativo: ben il 70% dell’export è assorbito dai ristoranti italiani, che non solo promuovono il cibo, ma veicolano anche la cultura e la tradizione culinaria italiana in ogni piatto.
Questo successo rappresenta un esempio lampante di come la qualità dei prodotti italiani sappia conquistare mercati internazionali grazie ad una combinazione di innovazione e autenticità. Inoltre, esiste un grande potenziale di crescita nella grande distribuzione, un settore nel quale i prodotti italiani sono ancora in grado di espandere la loro presenza, offrendo nuove prospettive di investimento e collaborazioni commerciali.
Le bevande italiane, e in particolare il vino, rappresentano uno dei pilastri dell’export in Giappone, contribuendo in maniera significativa al successo complessivo del comparto. Nel 2023, il valore complessivo delle esportazioni di vino ha superato i 228 milioni di euro, un dato che sottolinea non solo l’apprezzamento per l’eccellenza enologica italiana, ma anche la capacità del Paese di rappresentare un partner fondamentale nel mercato giapponese. Infatti, l’Italia si conferma come il secondo partner del Giappone per il vino, detenendo una quota significativa del 12%, come evidenziato da dati aggiornati dell’Osservatorio Economico.
Questo risultato testimonia la solidità della tradizione vitivinicola italiana e il continuo impegno degli operatori del settore, che sanno coniugare innovazione e rispetto per la qualità e la storia del prodotto. Tuttavia, il mercato giapponese si presenta come estremamente competitivo, soprattutto a fronte della presenza di altri importanti esportatori come il Cile e la Spagna.
L’Italia si distingue come un importante fornitore internazionale di principi attivi farmaceutici, grazie a una consolidata esperienza e a elevati standard qualitativi a tutela della salute. In questo contesto, la partecipazione alla Fiera “CphI Japan” riveste un ruolo strategico fondamentale per espandere ulteriormente la presenza dei prodotti italiani nel mercato nipponico. L’evento rappresenta una vetrina internazionale di grande rilevanza, dove le aziende italiane hanno l’opportunità di confrontarsi direttamente con operatori e decision maker locali, presentando le proprie innovazioni tecnologiche e scientifiche in ambito farmaceutico.
Il mercato giapponese, caratterizzato da una popolazione in rapido invecchiamento, offre margini di crescita significativi per l’export di farmaci e prodotti medicali. Tale dinamica demografica si traduce in una crescente domanda di soluzioni terapeutiche e dispositivi medicali all’avanguardia, che possano rispondere alle esigenze di una società in cui la salute e il benessere degli anziani assumono un’importanza sempre maggiore.
Nonostante un contesto di stagnazione economica che ha rallentato la crescita globale in vari settori, l’alta moda italiana continua a mantenere una posizione di prestigio a livello internazionale. Questo successo deriva dalla qualità ineguagliabile e dall’unicità intrinseca dei prodotti, che riflettono l’artigianalità, la creatività e la tradizione del Made in Italy. La capacità di coniugare innovazione e rispetto per la tradizione consente al settore della moda di resistere anche alle turbolenze economiche, mantenendo il proprio appeal e la propria esclusività in mercati altamente competitivi.
Il paese del Sol Levante, nonostante le sfide economiche interne, si conferma come un mercato chiave per il lusso, dove la domanda di prodotti di alta gamma resta costante e in continua evoluzione. In particolare, il Giappone rappresenta un territorio strategico dove il bilanciamento tra modernità e tradizione amplia l’apprezzamento per il design e l’artigianato di alta qualità. Inoltre, il sistema distributivo giapponese, attualmente in fase di ristrutturazione, offre un terreno fertile per ripensare e ottimizzare le strategie di ingresso e di penetrazione del mercato.
Il mercato giapponese si configura come un terreno di opportunità estremamente fertile per l’introduzione e l’espansione di materiali e tecnologie orientati alla sostenibilità. Il crescente interesse per soluzioni ecologiche e innovative ha infatti catalizzato l’attenzione di imprenditori e consumatori giapponesi verso prodotti che non solo soddisfino esigenze funzionali e di design, ma che rispettino anche standard elevati di tutela ambientale.
In questo contesto, l’export italiano di materiali da costruzione e tecnologie per Smart House presenta prospettive di crescita particolarmente significative. L’Italia, da sempre sinonimo di eccellenza in innovazione e tradizione artigianale, offre soluzioni tecnologiche all’avanguardia che integrano funzionalità e sostenibilità, rispondendo alla richiesta di un mercato giapponese orientato verso il futuro. La capacità del sistema produttivo italiano di coniugare qualità, estetica e rispetto per l’ambiente rappresenta un vantaggio competitivo imprescindibile, capace di soddisfare anche le più stringenti normative e aspettative dei consumatori nipponici.
Durante un recente incontro tra il Presidente Sergio Mattarella e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, è stato ribadito l’impegno a mantenere e sviluppare la collaborazione internazionale. Entrambi i leader hanno sottolineato l’importanza di sostenere i principi alla base di questa cooperazione da parte della comunità globale.
Mattarella ha evidenziato l’espansione delle iniziative bilaterali tra Italia e Giappone, affrontando temi cruciali come il disarmo, le coproduzioni cinematografiche, le nuove tecnologie spaziali e le sfide comuni legate all’invecchiamento della popolazione.
In vista dell’Expo 2025 a Osaka, l’Italia si prepara a presentare un padiglione che metterà in mostra le sue eccellenze, offrendo un’opportunità unica per rafforzare le relazioni bilaterali e promuovere le produzioni italiane. Questo evento potrebbe avere ripercussioni positive sull’export in Giappone, aprendo nuove opportunità di mercato, in particolare nel settore agroalimentare e delle tecnologie avanzate.
Un importante incontro economico previsto a Roma il 13 maggio mira a dare ulteriore impulso alle collaborazioni economiche, industriali e scientifiche tra i due paesi. Questo incontro, insieme alle celebrazioni per i 160 anni di relazioni bilaterali nel 2026, rappresenta un’opportunità per consolidare ulteriormente i legami economici e culturali, potenziando l’export italiano e favorendo la crescita economica reciproca.
Il Giappone sta vivendo una trasformazione economica significativa, guidata da diversi fattori chiave: il passaggio dalla deflazione all’inflazione, la riforma della corporate governance e l’aumento degli investimenti interni.
L’inflazione sta modificando il mercato del lavoro, spingendo le aziende a migliorare la redditività e offrendo salari più alti, il che potrebbe influenzare positivamente l’export in Giappone grazie a una maggiore capacità di spesa dei consumatori. Questo cambiamento sta creando un ambiente più dinamico, dove le imprese sono incentivate a innovare e a migliorare l’efficienza operativa. Le aziende stanno adottando strategie per incrementare il ROE, investendo in ricerca, sviluppo e capitale umano, elementi fondamentali per sostenere una crescita sostenibile. La riforma della corporate governance ha portato a un aumento dei riacquisti di azioni e dei dividendi, migliorando l’allocazione del capitale e i rendimenti per gli azionisti, rendendo il mercato giapponese più attraente per gli investitori internazionali.
Il Giappone sta dunque emergendo come un mercato chiave per gli investitori globali, grazie a
un contesto economico sempre più favorevole, anche per strategie di asset allocation a lungo termine.
Octagona, leader nell‘internazionalizzazione e nelle strategie di impresa, è pronta a supportare le aziende che vogliono cogliere le opportunità di export in Giappone, qualsiasi sia il settore interessato.
Con la nostra esperienza, possiamo guidarvi attraverso le complessità del mercato giapponese, aiutandovi a sviluppare strategie efficaci per massimizzare il vostro potenziale di crescita. Per ulteriori informazioni e per scoprire come possiamo assistervi nel vostro percorso di espansione, vi invitiamo a contattarci.
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