Corea del Sud: vola l’export italiano di beni di consumo
Nuovo traguardo per l'export italiano in Corea del Sud: volano i beni di consumo nel post-pandemia. Scopri perché in questo articolo
Quella di vendere online non è una decisione scontata: avviare da zero un nuovo sito o un e-commerce di proprietà può essere economicamente dispendioso e scoraggiare le imprese che vogliono crescere ed espandersi attraverso i marketplace e il Digital Export.
Eppure, le aziende italiane non possono farsi sfuggire un fenomeno in costante aumento. Nel 2021 l’e-commerce ha visto infatti una crescita del 33%, arrivando a 64 miliardi di euro di fatturato. Non solo: secondo Netcomm, il trend si confermerà anche per il resto del 2022. In particolare, gli italiani che hanno effettuato acquisti online nel primo trimestre dell’anno in corso sono stati oltre 33 milioni, con una crescita quindi del 14% rispetto al 2021.
In altre parole, il boom del commercio online continua non solo come conseguenza positiva della pandemia, ma anche come vera e propria tendenza per il futuro delle imprese italiane. Ma per le aziende di quali settori si prospettano le migliori opportunità sui marketplace? Il Digital Export favorisce quali prodotti?
È interessante notare come il mercato dei prodotti sia arrivato a un valore complessivo di 34 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
A farla da padrone è il food, che si conferma l’industria con la crescita maggiore (+17% è l’incremento annuo rispetto al 2021), seguito dall’abbigliamento, con una crescita del 10%, e dall’industria dell’informatica e dei componenti elettronici (+7%).
Da segnalare anche l’incremento fatto registrare dai servizi: dopo il crollo legato alle restrizioni da Covid-19, il settore è tornato a ricrescere, guidati dalla ripresa di eventi e manifestazioni (+35% rispetto al 2021) e dai servizi legati al settore del turismo (+33%).
Inoltre, altro elemento emerso dalla ricerca condotta da Netcom nel corso della prima parte del 2022, gli acquisti online sono pagati direttamente online al momento dell’ordine in quasi il 90% dei casi: solamente nel 10,4% delle volte tali acquisti vengono saldati al momento della consegna.
Questi numeri evidenziano dunque come il commercio digitale sia entrato quotidianamente nelle abitudini dei consumatori italiani. La vendita di prodotti e servizi online è qui per rimanere, e non si è trattato solamente di un fuoco di paglia dovuto alla pandemia. Per le imprese, è dunque necessario pensare a strategie di Digital Export mirate, come l’implementazione di marketplace esterni.
I marketplace assumono a tutti gli effetti la funzione di veri e propri mercati online. La logica è del tutto simile a quella dei supermercati: i clienti visitano il sito di un marketplace per comprare (e vendere) un bene oppure un servizio, all’interno del quale sono raggruppati i beni di diversi venditori.
Un marketplace è dunque una valida soluzione per le strategie Digital Export delle imprese italiane che vogliono vendere all’estero: si tratta infatti di un’occasione per far crescere rapidamente il proprio business, mettendo in mostra prodotti o servizi a milioni di utenti in Italia e all’estero, senza la preoccupazione di spese eccessive.
A questo punto la domanda sorge spontanea: quali sono i marketplace più diffusi? Quali bisogna adottare?
Di seguito riportiamo la classifica aggiornata sui marketplace più diffusi e visitati per le aziende italiane che vogliono espandersi all’estero. Se invece stai cercando quale marketplace è il migliore per la tua azienda, allora ti consigliamo di leggere questo articolo, nel quale abbiamo descritto le caratteristiche del marketplace perfetto.
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