Gli americani amano le cose belle provenienti dall’Italia, e in particolare i prodotti del fashion e del tessile, poiché in grado di incorporare e trasmettere quello che più cercano dal Bel Paese: la cultura. Tuttavia, il posizionamento dell’Italia negli States è ancora inferiore al potenziale e, quindi, la crescita nei 50 stati federati americani rappresenta una grande opportunità per le imprese nostrane del bello e ben fatto.
Gli Stati Uniti sono infatti il più grande mercato di consumo al mondo con un PIL di oltre $ 21.000 miliardi e 333 milioni di persone. La spesa delle famiglie è la più elevata al mondo, rappresentando oltre un quarto dei consumi globali delle famiglie. Inoltre, il mercato statunitense è il primo al mondo in relazione alle famiglie con reddito annuo disponibile pari ad almeno 300.000 dollari, e ciò ne fa il mercato principale per quanto riguarda i beni di lusso e di fascia medio-alta.
I prodotti italiani hanno già conquistato tra il 2013 e il 2022 una fetta più ampia delle importazioni americane nella maggior parte dei settori che hanno reso celebre il Made in Italy, in particolare alimentare, abbigliamento e tessile-casa, calzature e occhialeria. Le esportazioni italiane di abbigliamento negli Stati Uniti hanno continuato a mostrare un trend di crescita negli ultimi vent’anni, testimoniando la notorietà e la riconosciuta qualità dei prodotti derivanti dalla manifattura italiana.
Analizzando le statistiche, si può osservare che gli abiti, sia maschili che femminili, sono particolarmente apprezzati negli Stati Uniti, con valori di esportazione che superano i 700 milioni di dollari. Nel settore dell’abbigliamento femminile, l’Italia si è posizionata tra i principali esportatori negli USA.
Per poter esportare con successo gli articoli di abbigliamento negli Stati Uniti, è necessario essere a conoscenza delle specifiche documentazioni richieste e delle norme che regolano questo tipo di commercio. Innanzitutto, oltre alla documentazione standard necessaria per la dogana statunitense, che attesta le caratteristiche dei prodotti importati, è importante possedere ulteriori documenti per ciascun prodotto. Se un prodotto non è completamente fabbricato in Italia e rientra nell’ambito del Multi-Fiber Arrangements, è necessario disporre della documentazione per l’esportazione di questa specifica categoria di prodotti.
Inoltre, ogni volta che un prodotto tessile viene importato negli Stati Uniti, è obbligatorio dichiarare il paese di origine. Questa dichiarazione può essere redatta dal fabbricante, dal produttore, dall’esportatore o dall’importatore. Nel caso in cui più parti siano coinvolte nell’importazione, ognuna di esse deve produrre una dichiarazione separata, indicando il nome e l’indirizzo della propria azienda. È importante sottolineare che il “paese di origine” non indica l’ultimo paese in cui il prodotto è transitato, ma il paese in cui sono state effettuate le principali fasi di assemblaggio.
Parlando delle spese di importazione, è ovvio che sarà necessario pagare dei dazi per le importazioni negli Stati Uniti. I dazi di importazione variano notevolmente in base alla qualità e alla composizione degli articoli di abbigliamento. Ci sono anche una serie di regole e restrizioni da rispettare per evitare il sequestro dei prodotti in dogana o sanzioni pecuniarie. Le principali restrizioni riguardano l’infiammabilità degli articoli, che devono conformarsi agli standard stabiliti dalla Consumer Product Safety Commission (CPSC) sulla base del Flammable Fabrics Act (FFA).
Il mercato statunitense è ampio e aperto e il tipico consumatore statunitense è ricettivo sia ai marchi nazionali che a quelli importati. Se sei interessato a esportare i tuoi prodotti di abbigliamento negli Stati Uniti e vuoi richiedere maggiori informazioni su come farlo contattaci: studieremo insieme a te la migliore soluzione.
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