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Export Made in Italy: i paesi più interessanti per il 2025

Export Made in Italy: i paesi più interessanti per il 2025

L’export Made in Italy è in crescita, e sempre più aziende italiane guardano con rinnovato interesse a mercati promettenti come USA, Vietnam, Cina, India ed Emirati Arabi. Per orientarsi con consapevolezza nei mercati internazionali, è però fondamentale individuare sia le categorie merceologiche che i paesi maggiormente in target per le esportazioni nel prossimo anno.

Secondo le previsioni di SACE, dopo un 2023 caratterizzato da una relativa debolezza negli scambi, si prevede che il valore delle esportazioni italiane aumenterà del 3,7% nel 2024, del 4,5% nel 2025 e del 4,2% in media tra il 2026 e il 2027. Queste prospettive positive confermano l’Italia come uno dei principali esportatori mondiali, con un obiettivo di 679 miliardi entro il 2025.

Da notare che anche l’export di servizi è destinato a crescere significativamente, con una media del 4% tra il 2024 e il 2027. Questo sviluppo sarà sostenuto dalle tecnologie digitali, in particolare dall’intelligenza artificiale, che stimoleranno una nuova fase di globalizzazione e amplieranno le opportunità nei mercati internazionali.

Export 2025

 

Le opportunità per l’export Made in Italy secondo lo scenario internazionale

In un contesto globale sempre più dinamico, le opportunità per l’export Made in Italy nel 2025 sono ampie e diversificate. L’innovazione tecnologica sta trasformando i beni di consumo, influenzando settori importanti nel nostro paese come la moda e l’arredamento in legno. L’Italia sta abbracciando questa evoluzione, integrando tecnologie avanzate come la stampa 3D per rinnovare le produzioni e mantenere la competitività.

Inoltre, settori chiave come l’agroalimentare, la cosmetica, la farmaceutica e la chimica saranno fondamentali e molto richiesti in futuro. Mercati emergenti come il Vietnam e l’India offrono un impulso cruciale per le imprese italiane, grazie all’intenzione dei governi di promuovere una forte crescita interna che includa anche le esportazioni. L’innovazione tecnologica, insieme a queste nuove opportunità di mercato, rappresenta una spinta significativa per le aziende italiane.

Esaminiamo ora in dettaglio i paesi che offrono le maggiori prospettive per il nostro export.

Stati Uniti

Dopo le recenti elezioni negli USA, le imprese italiane si trovano ad affrontare nuove politiche commerciali che prevedono un aumento dei dazi sulle importazioni, con potenziali impatti negativi sull’export, in particolare nei settori meccanico, farmaceutico e chimico. Tuttavia, il contesto continua ad offrire importanti opportunità, come l’aumento degli investimenti americani in Italia, specialmente nei settori tecnologico ed energetico rinnovabile. Il governo italiano dovrà bilanciare le relazioni con gli USA e l’Europa per sostenere le aziende italiane in questo nuovo scenario globale.

Negli Stati Uniti poi, le ampie dimensioni del mercato interno e l’indipendenza energetica continuano a garantire una solida performance economica. Questo scenario offre in ogni caso condizioni positive per l’export Made in Italy, grazie all’Inflation Reduction Act, che stimola la crescita attraverso investimenti mirati. Le aziende italiane possono trarre vantaggio da investimenti diretti nel mercato statunitense e da contratti di fornitura lungo tutta la catena del valore.

India

L’India sta vivendo un periodo di forte espansione economica e si prepara a diventare la terza economia mondiale entro il 2027, con una crescita prevista del 6,7% per il 2025. Il paese si sta affermando come un hub manifatturiero globale, con settori chiave come l’aerospazio, la difesa, l’automotive e le ICT. Sono in corso importanti piani di sviluppo infrastrutturale, specialmente nel settore energetico, dove le fonti rinnovabili copriranno il 50% del fabbisogno entro il 2050.

L’accordo tra l’India e l’Associazione europea di libero scambio, prevede una graduale riduzione dei dazi doganali, aprendo nuove opportunità di crescita per l’export Made in Italy.

È importante sottolineare che per vendere prodotti nel Paese, ottenere la certificazione BIS è essenziale, in quanto assicura la conformità agli standard di qualità e sicurezza del paese. Il processo di certificazione si suddivide in varie categorie, come la Registrazione BIS (CRS) e la Certificazione BIS (ISI), ciascuna con requisiti specifici, inclusi quelli che prevedono ispezioni in fabbrica. Seguire correttamente la procedura è cruciale per garantire che i prodotti soddisfino le normative vigenti nel mercato indiano.

Export Made in Italy 2025

 

Messico

In Messico, il Made in Italy si afferma come il principale mercato in America Latina. La domanda di macchinari italiani è in crescita, con previsioni di aumento del 6,2% nel 2024 e del 6,6% nel 2025, sostenuta dalla forte vocazione manifatturiera del paese. Anche i mezzi di trasporto rappresentano un settore chiave, con una crescita prevista del 5,1% nel 2024 e del 4,7% nel 2025. Questi sviluppi offrono nuove opportunità di espansione per le imprese italiane in questi mercati strategici (dati estrapolati dal database di InfoMercatiEsteri).

Il Messico ha recentemente introdotto nuovi dazi doganali su numerosi prodotti cinesi, con tariffe che arrivano fino al 50%, per proteggere l’industria nazionale dall’afflusso di merci provenienti dalla Cina.  prodotti originari di Paesi con cui la nazione ha firmato un accordo di libero scambio, come l’Italia, sono esenti dagli aumenti tariffari. 

Questa decisione riflette la crescente preoccupazione per l’impatto delle importazioni cinesi sul mercato interno e il rischio che tali prodotti vengano reindirizzati verso gli Stati Uniti. Con i nuovi dazi, il Messico mira a tutelare la propria economia, rafforzare la concorrenza leale e ridurre la dipendenza dai prodotti cinesi, bilanciando le relazioni commerciali con i principali partner internazionali. Questo potrebbe favorire le aziende italiane che desiderano esportare in questa nazione. 

Vietnam

In Vietnam, l’economia sta vivendo una delle espansioni più rapide del Sudest Asiatico, grazie al National Master Plan 2021-2030. Questo ambizioso piano mira alla modernizzazione tecnologica dell’industria manifatturiera, al potenziamento delle infrastrutture e allo sviluppo urbano, creando un ambiente favorevole per investimenti ed export. L’export Made in Italy beneficia anche dell’EVFTA, attivo dal 1° agosto 2020, che facilita il commercio tra Vietnam e UE migliorando il clima degli investimenti. L’accordo ha ridotto i dazi doganali per i paesi dell’Unione Europea e semplifica il commercio in settori chiave, aprendo i mercati dei servizi.

Dopo quattro anni, il Vietnam è diventato il principale esportatore dell’ASEAN verso l’UE, con un significativo aumento delle esportazioni e delle importazioni. Questo ha contribuito a rendere l’UE la sesta fonte di investimenti diretti esteri per il Vietnam, con investimenti di alta qualità. Inoltre, l’accordo sostiene le riforme istituzionali in Vietnam, migliorando l’ambiente imprenditoriale e facilitando le transazioni.

Emirati Arabi Uniti

Negli Emirati Arabi Uniti, l’export italiano di beni è destinato a crescere significativamente, con un aumento previsto del 15,7% nel 2024 e del 17,2% nel 2025. L’elevato reddito pro capite favorisce le vendite di beni di consumo, come prodotti in legno e arredo, che si prevede cresceranno in media del 18,2% nel biennio 2024-25 e dell’11,5% tra il 2026-27. Questo sviluppo è sostenuto dalla crescita del settore immobiliare e dalla ripresa del turismo. Anche il settore delle costruzioni e delle infrastrutture sta generando una forte domanda di beni intermedi, come gomma e metalli, con tassi di crescita significativi (dati estrapolati dal database di InfoMercatiEsteri).

Dal 1° gennaio 2024, le aliquote sono state modificate per alcuni prodotti, come parte degli sforzi degli EAU per diversificare l’economia e aumentare la competitività. La riduzione delle aliquote potrebbe favorire l’export italiano nel settore tessile, incoraggiando lo sviluppo di questo mercato nell’area. Inoltre, la riduzione delle tariffe alimentari offre opportunità per aumentare l’export di cibo italiano, migliorando la disponibilità di prodotti di qualità. L’esenzione dai dazi per libri, materiale didattico e attrezzature mediche potrebbe inoltre aprire nuove possibilità per le aziende italiane in questi settori, allineandosi con l’attenzione degli EAU per l’istruzione e la salute.

Arabia Saudita

In Arabia Saudita, l’export Made in Italy sta crescendo rapidamente, grazie alla “Vision 2030”, il principale motore di sviluppo del paese. I beni di investimento sono al centro di questa crescita, con un aumento previsto dell’8,8% nel 2024-25 e del 3,3% nel 2026-27. I mezzi di trasporto, in particolare, registreranno un incremento del 17% nel 2024, mantenendo un trend positivo negli anni successivi. Questi sviluppi offrono nuove opportunità per le imprese italiane in questi mercati strategici (dati estrapolati dal database di InfoMercatiEsteri).

L’Arabia Saudita offre anche vantaggi fiscali interessanti per le imprese e gli investimenti. Il paese non tassa il reddito personale e applica un’aliquota fiscale del 20% sul reddito d’impresa e del 15% sull’IVA. Numerosi accordi sono stati firmati per evitare la doppia imposizione fiscale, incluso uno con l’Italia. Inoltre, non sono previsti dazi di importazione per materiali, attrezzature e tecnologie necessarie per avviare nuovi investimenti produttivi. Sono previste deroghe alla normativa sulla saudizzazione e facilitazioni per visti e permessi di soggiorno per il personale qualificato. Inoltre, sono disponibili pacchetti di incentivi, assistenza e consulenza per imprese di ogni dimensione, oltre a facilitazioni per joint ventures e localizzazione delle attività nel Regno attraverso il Regional Headquarters Program.

Cina

In Cina, nonostante le sfide economiche e le difficoltà strutturali, l‘export italiano continua a crescere, con un aumento previsto del 4,8% nel 2024 e del 5,5% nel 2025. Questa espansione è trainata da settori emergenti come la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili, le tecnologie agricole avanzate e i biomateriali, che offrono nuove opportunità per le imprese italiane (dati estrapolati dal database di InfoMercatiEsteri).

Nel 2025, il Paese affronterà sfide economiche e politiche, cercando di bilanciare riforme interne e tensioni commerciali con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Trump. Le politiche di stimolo mirano a una crescita del 5%, ma la fiducia dei consumatori è minata da problemi immobiliari e del lavoro. La Cina sta diversificando la sua strategia commerciale con la Belt and Road Initiative e punta sulla neutralità carbonica, investendo in energia rinnovabile.

Per l’export Made in Italy, ci sono in particolare opportunità nei settori green, con la possibilità di esportare tecnologie sostenibili. 

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Guarda la video intervista a Luca Marchesi, Managing Director & Sales Representative, cliccando qui. 

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