L’importanza della Supply Chain Management nel mercato di oggi
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Apprezzato in tutto il mondo, il Made in Italy è sinonimo di qualità, sicurezza ed estetica: sono le caratteristiche che hanno reso riconoscibile in tutto il mondo qualsiasi prodotto realizzato in Italia. E tra i Paesi che più sembrano apprezzare il Made in Italy troviamo la Germania. Dai dati più recenti, pubblicati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, emerge infatti come i prodotti italiani stiano vivendo una “nuova epoca d’oro” sul mercato tedesco.
Si tratta di una fattore non di poco conto: nell’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato da forti pressioni inflazionistiche sui livelli dei prezzi di materie prime, e le interruzioni nella catena di approvvigionamento, trovare un mercato dall’alto potenziale di profitti come la Germania può essere la mossa vincente in questo 2023 per le aziende del Belpaese.
In questo articolo analizzeremo dunque le ultime tendenze del Made in Italy in Germania, per poi passare allo studio dei settori di maggior successo per il mercato tedesco. Infine, passeremo in rassegna tutto ciò che serve per esportare Made in Italy in Germania, tra nuove regole sugli imballaggi e documentazione richiesta.
Italia e Germania sono due Paesi fondatori dell’Unione Europea, e in quanto tali condividono tanti elementi, sia storici che culturali. Oltre ad appartenere entrambi all’Eurozona e aderire all’accordo NATO, la collaborazione tra i Governi dei due Paesi sono molto intensi, con interessi e vedute che spesso coincidono su numerose tematiche.
Per questi motivi, la Germania è da diversi anni il primo partner commerciale per l’Italia: nel dettaglio, è il primo mercato di destinazione dell’export italiano, mentre l’Italia è il sesto mercato di destinazione dell’export tedesco. E a ben vedere, l’interscambio commerciale, ovvero l’import ed export incrociato tra Italia e Germania, è cresciuto costantemente dal 2015 a oggi, così come l’export Made in Italy.
Osservando il grafico seguente, infatti, è possibile notare come lo scambio commerciale nel 2015 valesse circa 108 miliardi di euro; valore che è salito fino a 140 miliardi di euro a ottobre 2022. Un dato, quello del 2022, che è dunque destinato a superare il massimo fatto registrare nel 2021, e che segnala come ormai il Covid-19 (“solo” 117 miliardi di euro nel 2020) sia solo un ricordo.
Allo stesso modo, anche l’export di Made in Italy in Germania è cresciuto sensibilmente negli ultimi 7 anni, passando dai 50 miliardi di euro circa del 2015 ai 65,2 miliardi di euro nel 2022 (considerando il periodo gennaio – ottobre).
Dati che dunque lasciano spazio a poche interpretazioni: il Made in Italy in Germania è sempre più apprezzato, ed esportare nel mercato tedesco è la strategia adottata da moltissime imprese italiane per aumentare i propri fatturati e i loro profitti.
Ma quali sono i settori in quale esportare Made in Italy in Germania? Analizzando i dati pubblicati dal Ministero degli Affari Esteri, possiamo stilare una vera e propria classifica dei settori più promettenti per le aziende italiane esportatrici.
Nel dettaglio, il settore dei metalli e dei prodotti in metallo è quello che occupa la prima posizione, con 13 miliardi di euro di export tra gennaio e ottobre 2022, rappresentando dunque il 20,2% delle esportazioni totali di Made in Italy.
Al secondo posto troviamo macchinari e apparecchi per l’industria, che con 8,2 miliardi di euro hanno rappresentato il 12,7% delle esportazioni italiane totali. Chiude il podio il settore dei mezzi di trasporto e dell’automotive, con 7,1 miliardi di euro di valore (11% del totale), ma ottime prospettive sono offerte anche dall’industria alimentare e delle bevande (6 miliardi di dollari), e l’industria chimica farmaceutica a pari merito con il settore della moda e dell’abbigliamento (4,8 miliardi di euro ciascuno).
La presenza di aziende italiane che esportano in Germania è dunque un fattore assodato: che si tratti di imprese appartenenti al settore della moda, del food oppure della meccanica, la loro partecipazione alla vita economica del mercato tedesco, sia B2B che B2C, è generalmente molto apprezzato.
Come citato nei paragrafi precedenti, tra le aziende italiane e quelle tedesche vi è una grande correlazione, soprattutto per quanto riguarda le realtà industriali del Nord Italia: basti pensare alla componentistica italiana presente nelle auto tedesche e nella produzione aeronautica e spaziale. Proprio la vicinanza al mercato austriaco e tedesco, ha facilitato lo scambio commerciale e la prosperità economica di diverse aziende italiane, sia di grandi che di piccole e medie realtà.
Inoltre, il Made in Italy in Germania espresso in particolare attraverso le 3F (Forniture, Fashion, Food) è molto amato, anche perché evoca spesso positive assonanze culturali e paesaggistiche che il consumatore tedesco conosce bene anche grazie a una tradizione turistica molto sviluppata.
Ma quali possono essere esempi di aziende italiane che esportano in Germania? Possiamo trovare innumerevoli esempi: pensando a grandi realtà italiane, non possiamo ignorare la radicata presenza sul territorio tedesco di aziende dell’alimentare italiano come De Cecco o Barilla, così come la radicata presenza di banche italiane come Intesa San Paolo oppure Unicredit.
Senza poi contare le numerose aziende italiane di piccole dimensioni, che anzi rappresentano la maggior parte delle imprese italiane che esportano in Germania. Per fare alcuni esempi, il team di Octagona ha accompagnato in Germania Mojito Design, azienda specializzata nella produzione di articoli in plastica e gomma, Genesi Elettronica, impresa italiana impegnata nella produzione di tecnologia LED, oppure Fratelli Rinaldi, azienda che produce macchinari per la lavorazione dell’alluminio.
In linea generale, per esportare Made in Italy in Germania non sono necessari specifici documenti, anche se la valutazione deve essere fatta caso per caso.
Infatti, facendo parte dell’Unione Europea, la Germania non richiede il pagamento di dazi doganali, oppure specifica documentazione di conformità della merce. Un’esportazione in Germania può dunque avvenire in tranquillità, come se si trattasse di una vendita sul mercato italiano.
Attenzione però, perché sebbene questa sia la regola generale, in alcuni casi sono necessari specifici documenti!
Ad esempio, nel caso di esportazione di prodotti contenenti alcol (dunque anche semplicemente vino Made in Italy), è richiesta la documentazione di accisa. Per questo motivo, è necessario confrontarsi con l’importatore per comprendere le specifiche necessità e chi si farà carico di tale documentazione.
Infine, ma non meno importante, a partire dal 2022 è stata introdotta una nuova legge che necessita la massima attenzione, ovvero la normativa LUCID sugli imballaggi che vengono utilizzati nella spedizione.
Octagona ha dedicato un intero articolo su questo tema, che riassume le specifiche richieste del Paese tedesco e che può essere utilizzato come guida per le imprese italiane per evitare pesanti sanzioni e addirittura l’interdizione al commercio sul suolo tedesco.
In breve, è prevista la registrazione di tutti gli imballaggi di trasporto presso il portale Lucid del Registro centrale degli imballaggi Zentrale Stelle Verpackungsregister. Le aziende che non dovessero risultare in linea con la nuova normativa rischiano molto: sono infatti previsti sia il divieto di vendita in Germania, sia delle sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 200.000 euro.
Per avere maggiori informazioni leggi l’articolo completo sulle nuove regole per l’export sugli imballaggi in Germania.
E per quanto riguarda l’IVA?
Anche in questo caso, la risposta è dipende: è necessario capire se le vendite avvengono tra aziende e o tra aziende e privati. Un’ottima guida a proposito é la guida della comunità Europea sull’IVA transfrontaliera.
Detto questo, consigliamo all’azienda intenzionata a esportare in Germania di rivolgersi a Octagona contattando i nostri esperti di internazionalizzazione: gli specialisti di Octagona affiancano le imprese italiane anche in queste delicate tematiche per permettere una fluida gestione di tutti gli aspetti delle esportazioni Made in Italy in Germania.
Come visto, esportare in Germania presenta enormi vantaggi per le aziende italiane interessate ad espandere i propri orizzonti e accelerare il proprio processo di crescita. Ma, nei fatti, come fare per esportare in Germania?
Le opzioni a disposizione delle imprese sono molte, ma secondo Octagona solamente 3 possono fare veramente la differenza e le presentiamo di seguito:
• Vendita online tramite marketplace o e-commerce: è sicuramente l’opzione più economica, in quanto evita la componente fisica di fare business all’estero, come i trasferimenti o i costi per una rete di agenti, la partecipazione a fiere, oppure una presenza fisica diretta con una sussidiaria. Si tratta di una soluzione adatta per chi vuole sondare il mercato tedesco senza dover spendere risorse e tempi eccessivi, ma con il grande svantaggio di dover attendere molto per vedere risultati;
• Affidarsi a un Temporary Export Manager: con un budget un po’ più impegnativo, ma comunque limitato, le PMI possono ottenere grandi risultati affidandosi a un Temporary Export Manager (TEM). Si tratta di figure professionali o aziende di specialisti del commercio internazionale che operano direttamente sul territorio tedesco, e che fanno da interfaccia dell’azienda in Germania. In altre parole, la figura funziona come un ibrido tra commerciale estero e agente di commercio, che per un tempo limitato (di solito almeno un anno) lavora allo sviluppo commerciale dell’azienda: è una soluzione estremamente flessibile che è perfetta per le imprese che vogliono avviare un processo di internazionalizzazione;
• Presenza fisica: si tratta della soluzione economicamente più impegnativa, ma anche quella che garantisce maggiori risultati. È adatta a imprese di medie o grandi dimensioni, o comunque di imprese che possono disporre di un grande capitale: l’attività inizia con frequenti viaggi e missioni commerciali in Germania, per poi culminare con una vera e propria costituzione societaria all’estero, con un proprio ufficio e con proprie risorse dedicate.
Il Made in Italy continua ad essere un fattore di traino in Germania. Nonostante le recenti evoluzioni nel contesto macroeconomico e geopolitico, caratterizzato da numerose incertezze, il rapporto commerciale del nostro Paese con la Germania è in costante crescita.
I numeri presentati mostrano come il Made in Italy stia vivendo un momento d’oro in Germania. Ai prodotti italiani vengono attribuite caratteristiche positive come la versatilità, l’alta qualità e il design unico, inimitabile nel resto del mondo, e sfruttare questo traino è una condizione necessaria per creare un vantaggio competitivo per la tua impresa.
Internazionalizzare in Germania può dunque essere la scelta vincente nel 2023 per dare nuovo impulso al futuro del tuo business: un percorso quasi obbligato per la possibilità di consolidare il proprio percorso di crescita sia in termini di profitti che di riconoscibilità del proprio brand.
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