Esportare in Canada offre un’opportunità significativa per le imprese italiane, grazie alla storica apertura del paese al commercio internazionale e alla forte domanda per i prodotti con marchio Made in Italy. Il Canada, con la sua stabilità politica, un’economia solida e un mercato del lavoro ben regolamentato, offre condizioni vantaggiose per i costi di produzione e l’accesso al credito, fattori che lo rendono un mercato altamente attrattivo per le aziende italiane.
Dal 21 settembre 2017, è in vigore provvisoriamente il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) tra l’Unione Europea e il Canada. Questo accordo facilita l’accesso al mercato di questo paese, eliminando quasi interamente le tariffe doganali, aprendo gli appalti pubblici alle imprese europee, proteggendo le indicazioni geografiche e facilitando la mobilità dei lavoratori, oltre a offrire condizioni vantaggiose per gli investimenti.
Negli ultimi quattro anni, gli scambi commerciali tra Italia e Canada hanno registrato una crescita significativa e costante, con un aumento del 27,7% del valore dell’export italiano dal 2019 al 2022 (Info Mercati Esteri). Dall’anno di introduzione del CETA, l’interscambio commerciale è cresciuto di circa il 60%.
Esaminiamo più da vicino questo mercato, i settori di maggiore interesse e i requisiti per le esportazioni.
Nel 2023, secondo le statistiche canadesi, le importazioni di beni italiani in Canada hanno raggiunto i 12,9 miliardi di dollari canadesi, registrando un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente.
Confrontando il primo trimestre del 2024 con quello del 2023, si osserva una riduzione del 12% nelle importazioni dall’Italia, in particolare nel settore manifatturiero. Tuttavia, i comparti farmaceutico e vinicolo hanno mostrato una crescita rispettivamente del 16% e del 10%. Nonostante queste flessioni, l’Italia continua a mantenere il suo posizionamento all’ottavo posto tra i principali esportatori verso il Canada.
Sono diversi i comparti export di particolare interesse per le imprese italiane che intendono intraprendere un percorso di internazionalizzazione in Canada. Vediamo i principali.
Il settore degli impianti produttivi alimentari e dei sistemi di imballaggio e confezionamento, uno dei 15 comparti chiave del progetto “Machines Italia“, rappresenta un’opportunità significativa per l’espansione delle tecnologie avanzate italiane in Canada. Questo è dovuto alle caratteristiche dinamiche del mercato locale e alle promettenti prospettive di crescita a breve e medio termine.
L’industria mineraria canadese, con oltre 60 metalli e minerali presenti sul territorio, è un pilastro fondamentale dell’economia del paese. L’Italia si posiziona come l’ottavo fornitore del Canada per macchinari e tecnologie nel settore minerario, con un valore di esportazione di 55,49 milioni di CAD nel 2022, in crescita rispetto ai 52,7 milioni di CAD dell’anno precedente.
Il Canada è un mercato rilevante nel settore dell’arredamento, di cui è l’11° maggiore produttore mondiale. Nel 2022, il Canada ha importato mobili per un totale di 7,29 miliardi di CAD. L’Italia, rinomata per la qualità e il design dei suoi prodotti, si è posizionata al quinto posto con esportazioni per 291 milioni di CAD, in aumento rispetto all’anno precedente.
Nel 2022, l’Italia si è posizionata al quarto posto per l’esportazione di prodotti alimentari verso il Canada, registrando un incremento dell’11,5% rispetto all’anno precedente. Il mercato canadese continua a crescere per i prodotti agroalimentari italiani, con una domanda particolarmente elevata per olio d’oliva, formaggi, pasta e salumi. Grazie all’eliminazione dei dazi doganali prevista dal CETA, 41 denominazioni italiane sono protette, rappresentando oltre il 90% delle esportazioni alimentari italiane in Canada.
La Canadian Food Inspection Agency (CFIA), equivalente canadese della FDA americana, è l’ente federale responsabile del controllo sulla sicurezza alimentare in Canada.
Si occupa di garantire la conformativa e l’applicazione del SFCR – Safe Food for Canadians Regulations, entrato in vigore nel 2019 abrogando e sostituendo i regolamenti preesistenti. Il SFCR è stata una grande rivoluzione normativa in Canada, ponendo una maggiore enfasi sulla prevenzione e consentendo una più rapida rimozione degli alimenti non sicuri dal mercato.
Gli ispettori della CFIA sono presenti presso la dogana canadese per controllare i prodotti alimentari in arrivo, garantendo il rispetto degli standard di sicurezza.
I requisiti principali previsti dal SFCR per gli importatori sono i seguenti:
Invece per gli esportatori valgono le seguenti regole:
Le normative per l’importazione di prodotti alimentari in Canada sono generalmente meno restrittive, soprattutto per i prodotti a lunga conservazione o “shelf-stabilized” come conserve e sughi. Tuttavia, è importante notare che in Canada esistono normative specifiche a livello provinciale che possono richiedere revisioni e adeguamenti specifici. È cruciale dunque verificare attentamente le regolamentazioni della provincia in cui avverrà l’importazione e la vendita dei prodotti.
A differenza degli Stati Uniti però, per importare in Canada non è necessaria una registrazione aziendale né la nomina di un agente equivalente all’FDA Agent.
Per importare beni commerciali in Canada, è necessario ottenere un Business Number (BN) dalla Canada Revenue Agency (CRA), che consente l’apertura gratuita di un conto import/export.
È importante raccogliere informazioni dettagliate sui prodotti da esportare in Canada, inclusa la documentazione descrittiva, dettagli sulla composizione e, se possibile, campioni. Questi dati sono essenziali per determinare la corretta classificazione tariffaria delle merci, necessaria per stabilire l’aliquota doganale applicabile.
Successivamente è necessario individuare il trattamento tariffario appropriato per le merci. Nella Canadian Customs Tariff si trovano due colonne: la “Tariffa della nazione più favorita (MFN)”, applicabile a tutti i paesi eccetto la Corea del Nord, e le “Tariffe preferenziali”, che indicano le tariffe agevolate in base agli accordi commerciali.
È necessario verificare se le merci sono soggette alla Goods and Services Tax (GST), ad accise o altre tasse. La GST, pari al 5%, si applica sulla maggior parte delle merci al momento dell’importazione.
Alcuni prodotti, come dispositivi medici, prodotti agricoli e ittici, sono esenti da questa imposta. In tali casi, il codice di esenzione deve essere riportato nel modulo di codifica doganale canadese B3.
Infine, è necessario determinare il valore del dazio, che di solito corrisponde all’importo pagato al venditore per la merce. La dichiarazione del valore deve essere supportata da una ricevuta o fattura del fornitore, contenente le condizioni della transazione, il prezzo di vendita, una descrizione dettagliata del prodotto.
Per lo sdoganamento della merce, è necessario presentare i seguenti documenti in duplice copia:
Questi documenti possono essere presentati in formato cartaceo o, previa autorizzazione, tramite Electronic Data Interchange (EDI).
I beni provenienti dall’Italia, considerata nazione favorita, sono soggetti a dazi stabiliti dalla Customs Tariff, dalla Tax Act, dalla Excise Act, dalla Special Import Measures Act e da altre normative federali.
Octagona, specializzata nella consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese, supporta le aziende italiane interessate a esportare in Canada, fornendo soluzioni personalizzate per superare le barriere legali e logistiche e facilitare l’accesso al mercato canadese.
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