L’articolo analizza le straordinarie opportunità per l’export italiano nei mercati asiatici, con particolare focus sul Giappone che rappresenta un partner strategico e una porta d’accesso privilegiata verso l’intera regione. Con esportazioni verso il Giappone che hanno raggiunto 8,22 miliardi di euro nel 2024 (+2,5%), l’Italia conferma la solidità dei rapporti commerciali, rafforzati dall’Accordo EPA del 2019 e dall’Expo 2025 di Osaka che ha offerto nuove vetrine per il Made in Italy.
Il Piano d’Azione governativo per l’export sostiene l’espansione verso mercati ad alto potenziale come India, Corea del Sud e paesi ASEAN, mentre i settori di punta italiani – dalla meccanica strumentale al sistema moda, dall’agroalimentare all’automotive – trovano crescente apprezzamento in Asia. L’esperienza maturata nel mercato giapponese fornisce competenze preziose per navigare la complessità dell’intera regione asiatica, dove la capacità di adattamento locale unita all’identità del Belpaese rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale per il successo commerciale delle imprese italiane.
L’export rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana, contribuendo a circa il 40% del PIL nazionale, e sempre più imprese italiane stanno scoprendo le straordinarie opportunità di vendere in Giappone come strategia di crescita internazionale. Nel 2024, le esportazioni italiane hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 623,5 miliardi di euro, con un record di 305,4 miliardi (+1,2%) verso i mercati extra-UE, confermando l’Italia come sesto esportatore mondiale. In questo quadro di espansione globale, esportare in Giappone e nei mercati asiatici assume un ruolo sempre più strategico, con il Paese del Sol Levante che si distingue come partner commerciale privilegiato e porta d’accesso verso l’intera regione asiatica.
La regione Asia-Pacifico, con una crescita economica prevista al 4,4% nel 2025 e un rapido sviluppo demografico, rappresenta un’area di straordinario interesse per le nostre imprese. Nel 2024, l’interscambio commerciale con questa regione ha toccato i 144,6 miliardi di euro, di cui 55,3 miliardi in esportazioni, dimostrando la capacità del sistema produttivo italiano di adattarsi e prosperare anche in contesti internazionali complessi (Fonte: Piano d’Azione per l’Export Italiano).
Secondo i dati più recenti, le esportazioni verso il Giappone hanno mostrato una tendenza positiva: dopo aver raggiunto 8,07 miliardi di euro nel 2022 e aver subito una leggera flessione nel 2023 (8,04 miliardi, -0,4%), nel 2024 hanno ripreso a crescere attestandosi a 8,22 miliardi (+2,5%).
I primi quattro mesi del 2025 confermano questa tendenza positiva, con esportazioni pari a 2,83 miliardi di euro, in aumento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi numeri testimoniano la solidità della relazione commerciale tra i due Paesi, ulteriormente rafforzata dall’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra l’UE e il Giappone entrato in vigore nel 2019, che ha semplificato le procedure doganali e abbattuto numerose barriere tariffarie, rendendo più accessibile vendere in Giappone per le aziende europee (Fonte: Piano d’Azione per l’Export Italiano).
L’Italia esporta verso il Giappone principalmente beni di consumo ad alto valore aggiunto, tra cui:
La stabilità dello yen rispetto alle principali valute internazionali, come evidenziato dai dati di mercato (cambio stabile attorno a quota 147 yen per dollaro), favorisce inoltre l’export italiano, rendendo i prodotti Made in Italy più competitivi sul mercato giapponese.
In questo contesto favorevole si è inserito l’Expo 2025 di Osaka, evento che ha rafforzato ulteriormente i legami tra Roma e Tokyo, aprendo nuove opportunità per le imprese interessate al mercato asiatico. L’Esposizione Universale, che si sta tenendo dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 con il tema “Designing Future Society for Our Lives”, ha rappresentato un’occasione imperdibile per le aziende italiane che desiderano vendere in Giappone e affermarsi o consolidare la loro presenza nel resto dell’Asia.
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inaugurato il Padiglione Italia il 13 aprile 2025, definendolo uno “strumento straordinario” per rafforzare la presenza politica ed economica dell’Italia in tutta l’Asia. Durante la cerimonia, Tajani ha sottolineato come il Made in Italy “non abbia rivali nel mondo” e sia capace di “abbattere alcune barriere tariffarie grazie alla qualità del prodotto italiano”.
Il Padiglione italiano, che ha ospitato per la prima volta al suo interno anche la Santa Sede con l’esposizione dell’opera “La Deposizione di Cristo” di Caravaggio, è stato concepito come una grande vetrina delle eccellenze italiane. Tra le installazioni più significative hanno figurato l’Atlante Farnese, il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e opere di artisti contemporanei, a testimonianza del patrimonio culturale che rappresenta un importante fattore di attrattività anche per i prodotti commerciali.
Per le nostre imprese, Expo 2025 offre molteplici opportunità per vendere in Giappone:
Particolarmente interessante è la possibilità per le PMI italiane di partecipare a eventi collaterali, missioni imprenditoriali e attività di business matching organizzate durante i sei mesi dell’Esposizione.
Per sostenere l’internazionalizzazione, il Governo ha recentemente lanciato un articolato Piano d’Azione per l’Export, con un focus specifico sui mercati extra-UE ad alto potenziale, tra cui quelli asiatici. Il Piano integra gli strumenti messi a disposizione dai vari attori del Sistema Italia per accelerare le esportazioni dei settori italiani e facilita anche il percorso delle aziende che vogliono vendere in Giappone e nell’intera area asiatica.
Una delle novità più significative è la creazione di un’Unità per l’export, a cui le imprese possono rivolgersi per ricevere assistenza diretta e supporto immediato nel loro percorso di internazionalizzazione. Il Piano prevede inoltre un documento specifico dedicato alla regione Asia-Pacifico, che illustra nel dettaglio le iniziative mirate a questa area strategica.
Questo approccio sistematico riflette la consapevolezza che l’Asia rappresenta una delle principali aree di riferimento per la proiezione economica dell’Italia nel mondo, sia per la sua centralità nella geografia degli scambi internazionali, sia per la crescente domanda di beni e servizi ad alto valore aggiunto nelle economie in forte espansione della regione.
Sebbene il Giappone rimanga un partner commerciale di primaria importanza, la strategia italiana in Asia punta a una diversificazione geografica che abbraccia numerosi altri mercati, in particolare:
L’Italia eccelle in diversi settori che trovano grande apprezzamento nei mercati asiatici. Tra essi menzioniamo quelli con le maggiori potenzialità, come:
Nonostante le tensioni geopolitiche che caratterizzano il panorama internazionale, l’esperienza maturata nel vendere in Giappone e nel resto dell’Asia ha fornito alle aziende italiane competenze preziose per espandere maggiormente la propria presenza nell’area. La capacità di adattarsi ai gusti locali pur mantenendo l’identità del Belpaese rappresenta un valore aggiunto fondamentale per il successo commerciale.
Per cogliere queste opportunità, è fondamentale dotarsi di strategie adeguate e di supporto esperto per navigare la complessità dei mercati asiatici e fronteggiare la competizione. Octagona, con la sua esperienza nelle strategie di internazionalizzazione delle imprese, può accompagnare le aziende italiane in questo percorso attraverso analisi approfondite di mercato, identificazione dei target di riferimento e studio dettagliato dei competitor locali. Contattateci per ogni informazione.
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